REGIONE LAZIO, CONSIGLIO SANITÀ, ZINGARETTI, USCIRE DAL COMMISSARIAMENTO ENTRO IL 2016

    La questione sanità nel Lazio entra nel vivo con la seduta straordinaria del Consiglio Regionale. Ad aprire il dibattito sui banchi della Pisana è stato il Presidente Nicola Zingaretti che ha voluto spiegare cosa sta facendo l’Ente e cosa farà per cercare di risollevare uno dei settori maggiormente in crisi nella Regione. La seduta straordinaria del Consiglio regionale del Lazio dedicata al dibattito sulla sanità si è aperta con la relazione del presidente della Regione, Nicola Zingaretti, nella quale si  è annunciato, tra l’altro, l’obiettivo di superare la fase del commissariamento entro il 2016. “Vogliamo riaffermare il ruolo di una leadership politica legittimata dai risultati raggiunti e un governo della sanità fondato su una nuova programmazione autonoma, trasparente, affidabile, condivisa”, ha detto Zingaretti, aggiungendo che si è posti l’obiettivo di superare la fase di commissariamento entro il 2016.

    “Il ministero ha approvato il cronoprogramma che abbiamo presentato per la certificazione dei bilanci e sul quale stiamo andando avanti – ha aggiunto -. Il disavanzo 2012 si è attestato a 605 milioni di euro; il disavanzo 2013, nonostante il taglio di 97 milioni ricevuto sul Fondo Sanitario Nazionale,  è in ulteriore calo a 540 milioni di euro”.

     “Solo così – ha spiegato – possiamo superare il paradosso di una Regione dove si forma il 25% dei medici italiani e che ha un saldo della mobilità sanitaria passivo, con i propri cittadini che vanno a chiedere servizi e prestazioni ad altre regioni. Su questo siamo pronti a costruire accordi con le Regioni confinanti per gestire insieme i flussi della mobilità sanitaria. E vogliamo sbloccare gli investimenti in tecnologie e strutture, che vedono il Lazio incredibilmente fermo al 51% di utilizzo dei fondi disponibili. Quello che vogliamo costruire – ha proseguito  – è un modello di sanità innovativo, perché capace di correggere le proprie fragilità e valorizzare le proprie risorse: reparti ospedalieri a elevata qualità delle cure, professionalità di avanguardia, ricerca medica, innovazione nell’industria di settore.

    La sanità del Lazio ha grandi risorse, ma per valorizzarle deve cambiare. Esistono, certamente, eccellenze dei singoli di strutture e reparti, ma ciò che manca è un’eccellenza del sistema sanitario regionale. Ed è su questo che dobbiamo agire”. 

    “Quello che vogliamo costruire – ha concluso Zingaretti – è un modello equo e sostenibile, perché capace di offrire risposte strutturali a quelle che io ritengo siano le tre grandi emergenze che oggi caratterizzano la sanità del Lazio: lo squilibrio geografico tra centro e periferia; la fragilità o inesistenza della sanità territoriale; l’assenza di un ricambio di competenze e di esperienze a causa dalla rigidità del blocco del turnover. Un blocco che da troppi anni sta tenendo fuori dal sistema un’intera generazione di professionisti sanitari”.