Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato, con 39 voti a favore, la proposta di legge n. 30, Disposizioni in materia di vigenza delle graduatorie delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale, di iniziativa della Giunta regionale. La legge approvata prevede che le graduatorie dei concorsi in scadenza al 31 dicembre 2018, e vigenti da più di tre anni, non possano più essere prorogate. Quelle vigenti da meno di tre anni, invece, concluderanno il loro periodo triennale di vigenza.
Il fine ha spiegato lassessore alla Sanità e allintegrazione socio-sanitaria, Alessio DAmato, nel corso della sua relazione introduttiva è quello di garantire lindividuazione di personale altamente specializzato che risponda alle esigenze di aggiornamento tecnico-professionale. Inoltre, sintende superare le problematiche connesse alle numerose proroghe avvenute a livello nazionale, esigenza già espressa anche da altre regioni.
In questi anni ha proseguito DAmato il combinato disposto del blocco del turnover derivante dal piano di rientro e dellutilizzo di graduatorie datate ha portato sostanzialmente ad avere un sistema ingessato anche nelle metodologie di reclutamento. Dodici interventi normativi nazionali hanno disposto la proroga dei relativi termini ordinari di vigenza delle graduatorie fino al 31 dicembre 2018. Questo ha significato ha riferito DAmato a titolo di esempio che una persona considerata idonea ed entrata in graduatoria nel 2003 a 45 anni oggi ne ha 60. E lutilizzo di graduatorie troppo datate nel tempo non sempre garantisce che la professionalità individuata tramite lo scorrimento delle stesse sia adeguata al mutamento dei tempi e al momento della chiamata.
DAmato ha inoltre ricordato che in dieci anni le università del Lazio hanno formato circa 7.000 medici e oltre 16.000 tra infermieri, tecnici di laboratorio, personale tecnico, professionisti delle mansioni sanitarie e operatori del servizio sanitario, ma solamente una piccola quota di questi ha avuto la possibilità di essere inserita nel mondo del lavoro della sanità laziale. Adesso le cose sono cambiate, ha spiegato DAmato, grazie al raggiungimento di importanti risultati nella riduzione del disavanzo e in vista dellimminente fine del periodo di commissariamento, prevista per la fine del 2018.
Questa proposta può essere un utile detonatore, affinché si riapra unimportante stagione di concorsi pubblici, ha detto DAmato, il quale ha tenuto a precisare, nella replica, che la legge approvata non incide sulle procedure di stabilizzazione dei precari della sanità, avviate in forza del cosiddetto decreto Madia.