L’intesa recepisce le nuove disposizioni in materia introdotte dal decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 106. Il testo passa ora all’esame dell’Aula, dopo lapprovazione sia della VII che delle IV Commissione dellarticolo 3, riguardante limpegno finanziario da parte della Regione Lazio. In virtù dellintesa, si dà facoltà all’Istituto la facoltà di stipulare convenzioni o contratti di consulenza, “fatte salve le competenze delle aziende sanitarie locali” sulla base di linee guida. Potrà inoltre svolgere attività di supporto tecnico scientifico nei corsi di medicina veterinaria e nelle scuole di specializzazione. Vengono poi precisati meglio i requisiti tecnico-professionali dei componenti. Norme particolari riguardano la disciplina di controllo e le procedure di scioglimento. “Quando abbiamo dovuto razionalizzare i costi non ci siamo tirati indietro, smantellando intere strutture che dipendevano dalla Regione – ha commentato il presidente Lena – ma nel caso dell’Istituto zooprofilattico va fatta un’eccezione, visto il prezioso lavoro che svolge sul fronte della ricerca, della sperimentazione e diagnosi delle malattie degli animali, del controllo della salubrità degli alimenti di origine animale e dei mangimi, di farmacovigilanza, di sorveglianza epidemiologica”. L’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana è stato istituito nel 1914. Nel corso degli ultimi anni ha affrontato numerose emergenze a carattere epidemico (Bse, Scrapie, West Nile, Blue tongue) e da contaminazione di alimenti.