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Regionali, Zingaretti ‘fa la voce grossa’, attacca l’opposizione e si appella ai suoi:  “Basta divisioni”

Che la maggioranza sia tutto uno ‘scricchiolio’ ormai è abbastanza evidente, il ‘povero’ Conte ci mette la faccia ma dietro di lui è una continua baruffa.

Da settimane infatti, sia all’interno del M5s (oggi ‘abbandonato’ da altri due eletti) che del Pd, continuano ad emergere ‘mal di pancia’ piuttosto inquietanti. Al Nazareno poi, dopo le affermazioni del sindaco bergamasco Gori – che auspica un partito diverso con una leadership più capace – piuttosto che ‘chiudersi’ in un concilio per cercare di ‘salvare il salvabile’, si continua a ‘sparare’ (a salve) contro l’opposizione, cercando inutilmente di spostare l’attenzione altrove. Una vecchia tattica, rodata, che ormai lascia il tempo che trova. D’altra parte Zingaretti è il leader (almeno per ora), e cerca di fare e dire quel che può. Quindi oggi, per arrivare al doveroso ‘richiamo’ all’unità i suoi, è partito da lontano preferendo attaccare subito l’opposizione piuttosto che parlare dei problemi interni al partito: “Da oggi le destre combattono unite in tutte le Regioni, anche se spesso all’opposizione sono divise. Per fortuna con candidati deboli, contestati e già bocciati in passato dagli elettori”.

Zingaretti: “Il riformismo per combattere le destre”

Quindi, esaudito subito l’argomento, il segretario dem si è concentrato sull’attualità: ”Tra le forze politiche unite a sostegno del Governo Conte prevalgono i no, i ma, i se, i forse, le divisioni. Il motivo è ridicolo si può Governare insieme 4 anni l’Italia ma non una Regione o un Comune perché questo significherebbe ‘alleanza strategica’. Ridicolo!”. Secondo Zingaretti infatti “Il riformismo non è testimonianza, è la costruzione di un progetto che cambia le cose realmente per il Paese e non per raccattare voti. Io che invoco, pratico e costruisco unità sarei ‘il matto’. Ma continuerò. Prima di tutto l’Italia. Le alleanze intorno ai candidati sostenuti dal Pd sono gli unici che possono fermare le destre, il resto è l’eterno ritorno di vizi antichi di una degenerazione della politica personalistica e autoreferenziale”. Quindi, rifugiando in una battuta ormai ‘antica’, ha aggiunto: “Tafazzi non è stato inventato per caso. Questa è la verità”.

Zingaretti: “Basta guadare il mondo dal dirigibile”

Infine l’accorato appello: ”Faccio un appello a tutti: confrontiamoci con la realtà, cambiamola, ma si smettesse di guardare il mondo dal dirigibile. Andiamo avanti e combattiamo con chi ha le idee e gli strumenti per vincere”.

Max