“La vittoria in Calabria di Jole Santelli sarà il simbolo della riscossa del Sud. Il divario economico fra Nord e Sud, negli ultimi anni, anziché diminuire ha ripreso ad aumentare. I governi che si sono succeduti, governi non eletti dagli italiani, non hanno creduto veramente nella possibilità di sviluppo del Mezzogiorno ma hanno messo in campo delle semplici misure assistenziali temporanee come il Reddito di cittadinanza. Il nostro successo in Calabria servirà a invertire la rotta”.
Ne è convinto Silvio Berlusconi, intervenendo ai microfoni del ‘Tg4 NewsMediaset’ prima, de ‘LaCNews 24’ dopo, ribadendo che “Vinceremo le Regionali in Emilia-Romagna e in Calabria, e daremo lo sfratto al governo Conte Bis. La nostra vittoria in Calabria, che si affiancherà al sicuro successo del centrodestra in Emilia-Romagna, sarà una svolta storica – ha affermato il leader di Forza Italia – E di fronte a tutto questo, credo che anche il Pd e il M5S, per quanto aggrappati al potere, dovranno prendere atto che la maggioranza degli italiani è ormai con il centrodestra e anche il presidente del Consiglio dovrà agire di conseguenza“.
Con la stessa certezza anche nel commentare, malauguratamente, un esito opposto, il Cavaliere è convinto che “Se invece nulla succederà, l’Italia cesserà definitivamente di essere una democrazia, che vuol dire governo del popolo, perché in Italia ci sarà un popolo non di sinistra che sarà governato da una minoranza di sinistra“.
Quindi, tornando al ‘sodo’ delle priorità sulle quali intervenire dopo la vittoria, Berlusconi osserva che “la ’ndrangheta, che in Calabria ha più di 4mila affiliati e produce disperazione, sia una grave zavorra che non solo ostacola la convivenza civile ma impedisce anche la crescita economica. E’ per questo che i miei governi hanno lanciato la sfida più determinata alle mafie. In soli tre anni e mezzo, dal 2008 al 2011 – ricorda il Cavaliere – abbiamo stabilito dei record arrestando più di 1.700 presunti mafiosi, abbiamo catturato quasi tutti i super latitanti, 32 su 34, abbiamo eseguito sequestri e confische per oltre 25 miliardi di euro, abbiamo approvato una legislazione antimafia aggiornata, irrobustita, che è stata da tutti condivisa. L’allora capo dell’Antimafia, Pietro Grasso, disse che ci meritavamo un premio speciale per questo nostro impegno contro le mafie. Impegno che non si è mai interrotto e proseguirà non appena saremo tornati al governo del Paese”.
Max