Il dubbio, ovviamente, è viziato della situazione sanitaria nel Paese rispetto alla data nella quale indire le prossime elezioni regionali. Giornata che per l’occasione, dovrebbe chiamare gli italiani ad esprimersi anche sul referendum.
A quanto pare, stamane, rispetto all’idea di indire le consultazioni per i primi giorni di settembre (forse nel week end del 13), il Comitato tecnico scientifico, avrebbe trasmesso il suo parere favorevole alla commissione Affari Costituzionali della Camera.
Secondo voci interne al governo, il Cts avrebbe scritto che ”L’effettuazione delle consultazioni elettorali all’inizio del mese di settembre, rappresenta la scelta più plausibile tra le diverse opzioni messe sul tavolo dai ministri”. Dunque l’idea è, come dicevamo, quella di dividere le consultazioni “su due giornate di voto, al fine di distribuire in maniera più omogenea la fruizione dei seggi elettorali ed evitare, in questo modo, eventuali picchi di affluenza“.
A da sé che gli eventuali ballottaggi, scrive ancora il Comitato tecnico scientifico, potrebbero tenersi “comunque entro il mese di settembre, ed anche questi potrebbero essere organizzati eventualmente “su due giornate di voto”.
Inoltre, si legge ancora all’interno del documento espresso dal Cts, “E’ indispensabile garantire il rispetto delle corrette prassi igieniche, garantendo la disponibilità e l’utilizzo presso le sedi elettorali di mascherine e guanti (ad esempio, per poter maneggiare le matite copiative per l’espressione delle preferenze)”. Quindi, prosegue il documento, “garantire il distanziamento sociale per i membri della commissione elettorale, e di procedere all’aerazione frequente degli ambienti sedi dei seggi elettorali”. Ed ancora: “è indispensabile garantire il distanziamento sociale superiore a un metro tra elettore e membri della commissione elettorale in tutti i casi in cui, per motivi legati alla identificazione dell’elettore, appare necessaria la rimozione temporanea della mascherina (che deve comunque essere ridotta al minimo)”.
Premessi “indispensabili, in ciascun seggio “i prodotti per la sanificazione”, si consiglia inoltre”l’ingresso nel seggio elettorale di un elettore alla volta”. Poi il
Il Cts, manco fosse il Viminale (che sa benissimo come e cosa fare), consiglia “il potenziamento del personale delle forze di polizia e delle forze armate presso le sedi elettorali”, allo scopo di evitare il formarsi dieventuali assembramenti, e esigendo allo stesso tempo “l’obbligo di utilizzo delle mascherine, durante lo spoglio delle schede, che va effettuato con i guanti”.
Infine, spiega ancora il documento stilato dal Cts, “durante le operazioni di voto, le schede con le preferenze espresse vanno ripiegate ed inserite nell’urna direttamente dall’elettore, senza toccare la feritoia o l’urna medesima”. Quindi, sarà poi “necessario individuare modalità operative e/o organizzative che evitino il contatto con l’urna ovvero impiegare, al di sopra di essa, una lamina in plastica o di plexiglass o in altro materiale analogo che consenta una periodica e agevole sanificazione della superficie e della feritoia dell’urna medesima”.
Max