“Un mercato ampio, con una buona concorrenza, una evoluzione tecnologica continua ed un graduale abbassamento dei prezzi”. Così all’Adnkronos Emanuele Regalini, Direzione Infrastrutture Energia e Unbundling di Arera, descrive le principali conclusioni dello studio di Arera ‘Mercato e caratteristiche dei dispositivi di ricarica per veicoli elettrici’, in cui sono stati analizzati 225 modelli di dispositivi di ricarica per le auto elettriche con potenze dai 2 kW ai 350 kW, prodotti da 24 aziende.
“I dispositivi di ricarica sono gli apparecchi a cui è possibile collegare i veicoli elettrici per ricaricarli in modo più rapido e intelligente; essi rappresentano di fatto il punto di snodo tra il veicolo e la rete elettrica e, quindi, dipenderà dalle loro caratteristiche tecniche se sarà possibile stabilire un dialogo vantaggioso sia per l’automobilista sia per il sistema elettrico – spiega Regalini, curatore dello studio – Arera ha allora voluto approfondire lo studio di questo settore, per capire quanti diversi modelli siano oggi disponibili sul mercato, con quali caratteristiche tecniche e con quali prezzi d’acquisto, perché solo grazie ad un quadro informativo completo è davvero possibile valutare se i veicoli elettrici potranno in futuro diventare una risorsa utile per il sistema elettrico nazionale e a quale costo”.
“Lo studio è basato sulla raccolta di dati, grazie anche alla collaborazione delle associazioni partecipanti ai focus group sulla mobilità elettrica costituiti da Arera un anno fa, chiedendo alle aziende costruttrici di questi dispositivi di inviarci delle informazioni dettagliate sulle caratteristiche tecniche e sui prezzi di listino, spaziando dai prodotti più piccoli per uso domestico fino ai prodotti più professionali per la ricarica ad altissima potenza tipicamente interessanti per le applicazioni autostradali”, dice.
L’analisi “ci ha permesso di comprendere come sia oggi segmentato questo mercato, quali siano le diverse tipologie di dispositivi disponibili e per quali tipologie di utenza, quali sono le caratteristiche tecniche specifiche per ciascuno di questi segmenti, nettamente distinti l’uno dall’altro, e i range di costo”.
“Per il segmento più interessante per il mercato consumer, quindi sia per l’installazione nelle abitazioni che negli esercizi commerciali, esiste un mercato piuttosto ampio sia in termini di numero di dispostivi che in termini di numero di aziende che li producono – continua – quindi c’è una buona concorrenza, una evoluzione tecnologica continua ed un graduale abbassamento dei prezzi”.
“Abbiamo verificato anche la disponibilità di funzionalità avanzate, smart, che permettono il dialogo attivo tra il veicolo elettrico connesso ai dispositivi e le reti elettriche”, attivando servizi di vehicle to grid, ovvero “meccanismi di interazione che consentono ai veicoli di offrire servizi di flessibilità e bilanciamento alla rete elettrica”, spiega. Le funzionalità smart oggetto di analisi sono state il vehicle to grid monodirezionale (“variare la potenza di ricarica in funzione delle esigenze della rete”) e il vehicle to grid bidirezionale (“la capacità delle auto di immettere energia nelle reti”).
“Su questo secondo fronte – dice Regalini – la tecnologia è ancora un po’ indietro ci sarà bisogno forse di tre o quattro anni ancora perché si possa fare un uso importante di questa opportunità di flusso bidirezionale tra reti e veicoli”.
Mentre “già nel 2020, quando abbiamo raccolto i dati, abbiamo verificato la disponibilità di parecchi dispositivi in grado di offrire queste funzionalità smart monodirezionali e sulla base di questi risultati abbiamo deciso di avviare la sperimentazione che consentirà ai clienti domestici di disporre di una maggiore potenza per la ricarica dei veicoli di notte senza dover cambiare il proprio contratto di fornitura”.