Come ormai tutti sanno, domenica prossima la maggior parte degli italiani è chiamata ad esprimersi nel segreto della cabina elettorale sui referendum relativi alla Giustizia. Ma in queste ore a tenere banco non è il contenuto delle schede, che pure’dovrebbe’ interessarci tutti, quanto invece la misura interna al protocollo sanitario – che porta le firme dei ministri Lamorgese e Speranza – secondo la quale sia per gli elettori, che per i componenti dei seggi, sarà obbligatorio dover indossare la mascherina chirurgica!
Un’osservanza che, ovviamente, ha subito suscitato dure proteste, anche da parte dei nostri leader, Salvini ad esempio oggi ha annunciato che si appresta a fare “ricorso” contro quella che ritiene “una follia”.
Ma, visto che con la guerra sembrano esser finiti tutti nel ‘dimenticatoio’, quale miglior occasione per andare nuovamente a ‘tastare’ il polso dei noti virologi in proposito?
Mascherine alle urne, Pregliasco: “Una giusta misura di attenzione in un momento di assembramento istituzionale”
Fra i protagonisti nei duri mesi della pandemia, il noto virologo (e docente all’università Statale di Milano), Fabrizio Pregliasco, commenta che “Le mascherine alle urne hanno un senso e hanno un’utilità. Sono una giusta misura di attenzione in un momento di assembramento istituzionale“.
Mascherine alle urne, Galli: “Onde evitare rischi per tutti, le persone addette ai seggi debbono essere tutelate”
Famoso per le sue dure prese di posizione, per il già direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli “E’ evidente che la sicurezza al 100% ai seggi elettorali non è possibile, sul piano dei contagi Covid. Ed è chiaro che un evento elettorale come qualsiasi evento che possa comportare una concentrazione di persone, vada considerato con tutte le cautele del caso, adottando le necessarie misure di protezione, dalla mascherina al distanziamento”. Quindi, onde evitare rischi per tutti, per il noto infettivologo milanese, “le persone addette ai seggi debbono essere tutelate. Quando non avevamo il vaccino, in occasione di un appuntamento elettorale, non avevo esitato a dire che ritenevo la situazione pericolosa. Ora il quadro è completamente differente, seppure non abbiamo una sicurezza assoluta. Le elezioni vanno fatte senza alcun dubbio: non ci sono elementi per non considerare prioritario, in questo momento e con questa situazione epidemiologica, la fruizione del diritto elettorale. E sono altrettanto giuste le regole per la prevenzione dell’infezione. Importante, ovviamente, che siano anche fatte rispettare”.
Mascherine alle urne, Bassetti: “Oggi possiamo andare a ballare, al supermercato o in farmacia, ma per votare rischiamo?”
Ecco come far arrabbiare (tanto per cambiare) il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti: “Sull’obbligo della mascherina per andare a votare stendiamo un velo pietoso. Oggi possiamo andare a ballare la macarena in discoteca, possiamo andare al supermercato o in farmacia senza mascherina, mentre per andare a votare c’è il rischio contagio. Assurdo. La politica è lontana dai cittadini. Siamo di fronte alla burocrazia che impazza e che prende decisioni dove non c’è una vera evidenza scientifica. Nella gestione della pandemia – ricorda l’infettivologo ligure – in questo momento stiamo navigando a vista e non abbiamo il bravo generale Figliuolo che è lì pronto per organizzare la campagna dell’autunno come fece nel 2021. A settembre-ottobre ci giochiamo molto, il virus circolerà molto con Omicron 5 e speriamo di aver fatto il vaccino bivalente“.
Mascherine alle urne, Crisanti: “Perché l’obbligo per accedere ai seggi elettorali? Perché stanno dentro le scuole”
Già era dubbioso negli ultimi giorni di Covid, figuriamoci come la pensa oggi il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, Andrea Crisanti! “Perché l’obbligo di mascherina per accedere ai seggi elettorali? Perché i seggi stanno dentro le scuole, per iniziare. E dentro le scuole si va con la mascherina. Non lo vedo così assurda. Ma io vedo ridicolo che noi dobbiamo stare a discutere di questa. E’ ridicola la polemica. Stiamo discutendo se metterci la mascherina 5 minuti per andare a votare. Io certo che me la metto senza problemi”.
Mascherine alle urne, Ciccozzi: “Non molliamo proprio ora l’attenzione che ci ha contraddistinto”
Per il responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, Massimo Ciccozzi, “Oggi anche in Italia abbiamo a che fare con un virus che circola ancora e indossare la mascherina in luoghi chiusi e a rischio di affollamento e code è sempre meglio. Rimane, l’ho sempre sostenuto, un presidio importante anche in virtù del fatto che la variante Omicron BA.5 è leggermente più contagiosa di tutte le precedenti. Non molliamo proprio ora l’attenzione che ci ha contraddistinto“.
Mascherine alle urne, Clementi: “A livello scientifico non ci sono i fondamenti, a mio avviso”
Secondo Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, “si poteva evitare. Se è una misura anacronistica? Secondo me sì. Non si capisce perché le urne per le votazioni debbano essere uno spazio ‘extraterritoriale’ rispetto al resto del Paese, dove l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi è caduto quasi ovunque ormai. La durata della sosta tra l’altro è brevissima. A livello scientifico non ci sono i fondamenti, a mio avviso“.
Mascherine alle urne, la Gismondo: “Penso sia una misura che non ha alcun nessun senso”
Per la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, Maria Rita Gismondo “Alle urne in mascherina? E’ una misura che non ha alcun nessun senso. Se stiamo senza mascherina al ristorante, non si capisce perché per andare a votare dovremo mettercela“.
Mascherine alle urne, Minelli: “I vantaggi acquisiti servono come margine da conservare, non come patrimonio da dilapidare”
l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, tiene ad avvertire che “I vantaggi acquisiti servono come margine da conservare, non come patrimonio da dilapidare. Perché se con Covid-19 ci mettiamo a giocare a chi è più forte, non so se tutti possono vincere. Di sicuro non vincerebbero le persone fragili, chi fa fronte a cronicità dal delicato equilibrio, chi non può permettersi ulteriori rischi di salute. E Sars-CoV-2, e suoi ‘derivati’, rischi sembra che possano farcene correre ancora. Ecco perché in certe situazioni la mascherina può essere un dispositivo di reale protezione che deve essere utilizzato, anche per andare a votare alle amministrative e per i referendum. Personalmente suggerirei di prevedere l’uso costante della mascherina da parte degli scrutatori e dei responsabili del seggio elettorale, e per le operazioni di voto anche a tutti i cittadini elettori. Così come durante lo spoglio delle schede ai rappresentanti di lista e agli eventuali astanti assembrati in ambienti chiusi e poco areati. E’ vero – conclude quindi l’immunologo – le proiezioni prossime sembrano escludere emergenze estive sul fronte pandemico, e allora perché non crederci fino in fondo? Ricordandoci soprattutto degli altri, perché il nuovo coronavirus ha una terribile capacità di trovare le differenze fra noi”.
Max