Dopo averla annunciata, ora la cosiddetta ‘potenza di fuoco’ con la quale il premier ha ‘acceso’ le speranze degli italiani, va distribuita e, soprattutto, calcolata.
Fra le tante misure delle quali consta il ‘Cura Italia’, forse quella più ‘vitale’ – per ovvi motivi di grave difficoltà economica sociale – si distingue il Reddito di emergenza il quale, pur affiancandosi a quello di cittadinanza, in questo caso, come vedremo, è destinato ad aiutare una larga fetta delle nostra popolazione, attraverso un bonus di 600 euro. Un sostegno pensato ad hoc per i lavoratori precari (colf badanti, ecc,) ma, soprattutto, per quanti ‘costretti’ a lavorare in nero. Padri di famiglia attualmente ridotti alla fame, non potendo contare su ‘indennizzi’, misure fiscali o sulla cassa integrazione.
Ma quanti sono gli italiani destinati ad usufruirne e, soprattutto, quanto ‘costerà’?. Domande alle quali stamane ha cercato di dare una risposta il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, nel corso dell’audizione nella commissione Lavoro della Camera.
“Stiamo lavorando, insieme al governo, per proporre un reddito di emergenza – ha esordito Tridico – per coloro che sono stati ‘esclusi dalle altre misure”. Riguardo poi l’entità della platea dei beneficiari, il presidente dell’Inps ha calcolato che ”potrebbe essere di un milione di nuclei, con una media di 2,5-3 membri a nucleo’’, dunque complessivamente rivolta a circa ”2,5-3 milioni di persone interessate”. Per quel che riguarda la spesa, Tridico ha parlato di un costo ‘’importante: circa ‘2 miliardi di euro”.
Ovviamente, ha poi aggiunto Tridico, “Il ministro del Lavoro sta pensando a come poter rivedere, in un periodo d’emergenza, i criteri Isee per accedere al reddito di cittadinanza…”.
Max