(Adnkronos) – Stroncato dai carabinieri un giro illecito sul reddito di cittadinanza dove sono coinvolti oltre 600 extracomunitari e sono stati frodati più di 2 mln e 300mila euro. Sono i carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro di Milano ad aver concluso gli accertamenti relativi all’indebita percezione del reddito di cittadinanza nella città di Milano da parte di cittadini extracomunitari prevalentemente di origine somala e della illecita monetizzazione del beneficio ad opera di commercianti compiacenti che già nel dicembre 2022 aveva portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Milano su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo, nei confronti di un cittadino bengalese, titolare di una attività di ‘Internet point’ e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, ritenuto responsabile di riciclaggio continuato e di abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.
Le indagini, avviate nel mese di febbraio 2021 dal Nucleo Operativo del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, sono scattate dagli esiti delle attività di monitoraggio del fenomeno dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza realizzata anche grazie alla stretta sinergia sviluppata ai vari livelli con gli uffici dell’Inps competenti, che hanno portato i carabinieri ad individuare numerosi cittadini di origine somala che percepivano il reddito di cittadinanza senza possederne i requisiti. Si è poi accertato, attraverso una minuziosa analisi dei flussi finanziari, che questi effettuavano anomali e ricorrenti acquisti con la carta del reddito di cittadinanza presso tre esercizi commerciali di Milano e in particolare un ‘Internet point’ e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, una rivendita al dettaglio di prodotti alimentari e un ristorante (Kebap).
Gli ulteriori approfondimenti investigativi effettuati a carico dei gestori degli esercizi commerciali, condotti anche attraverso l’esame di tabulati telefonici e le intercettazioni, hanno permesso di acclarare che i tre esercenti avrebbero consentito – a partire dall’ottobre 2020 – di monetizzare il beneficio economico del reddito di cittadinanza concesso a cittadini di origine prevalentemente somala privi dei requisiti, i quali gli versavano l’intero credito della carta mediante versamenti senza causa tramite Pos ovvero attraverso pagamenti di utenze intestate agli esercenti, così riuscendo a nascondere la provenienza illecita del denaro. In cambio l’esercente consegnava loro somme in contanti, trattenendo su ogni transazione eseguita una percentuale variabile dal 10% al 15%.