(Adnkronos) – Conto alla rovescia per i quasi 1900 Navigator che al 30 aprile prossimo si vedranno scadere il contratto di lavoro nato assieme al Reddito di cittadinanza e conquistato nel luglio 2019 al termine di una tortuosa selezione pubblica. Non sono bastate due proroghe, infatti, l’ultima in scadenza tra 10 giorni, a mettere a fuoco una soluzione definitiva per questi precari, inizialmente un esercito di 2.997 lavoratori poi ridottisi mano mano esattamente a 1.886, che hanno operato nei Centri per l’Impiego con contratti di collaborazione per Anpal servizi; ci proverà il per la prima volta domani, nonostante le pressanti richieste sindacali, il tavolo convocato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando.
Ma Nidil, Felsa Cisl e Uiltemp, per ora non si sbilanciano in previsioni; incrociano le dita e sperano piuttosto nella volontà politica del governo di dipanare la matassa. “Andremo a sentire quello che Orlando ha da dire ma anche a rivendicare soluzioni”, spiega conversando con l’Adnkronos il segretario confederale Cgil, Tania Scacchetti che mette in fila le richieste dei sindacati tra cui quelle quote di riserva nei concorsi pubblici con cui dare continuità, prospettiva e stabilizzazione al lavoro di questi Navigator. Il tutto però partendo da una nuova proroga dei contratti che i sindacati metteranno giocoforza sul tavolo. “La proroga è un elemento indispensabile e diventa la priorità in questo momento visto che a 10 giorni dalla scadenza anche si individuassero alternative valide mancherebbero i tempi tecnici per la messa a punto di percorsi di stabilizzazione”, aggiunge Silvia Simoncini, segretario generale Nidil Cgil che confida nella ” volontà politica” del governo, la sola in grado di riuscire ad individuare “una soluzione tecnica”.
La prima cosa da conquistare, dunque, sintetizza, ” è la volontà politica di trovare una soluzione: poi si potranno scandagliare varie ipotesi a cominciare da quel riconoscimento della ‘riserva’, inaugurato dall’ex ministro Madia, per i precari storici della P.a”, aggiunge. La partita comunque non è facile: quello di domani è il primo incontro tra governo e sindacati sulla questione e la situazione è complicata anche dal fatto che in gioco ci sono anche le Regioni: molte di loro attive ma altre in forte ritardo specie al sud sui bandi di concorso per i Cpi.