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Recovery Fund per 1.500 mld, e prestiti a fondo perduto, Conte entusiasta: “Progressi impensabili”

Grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa, all’esito del Consiglio Europeo appena terminato: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno

Pochi minuti dopo aver chiuso il collegamento, pur prossimo a tornare in diretta tv – forse perché entusiasta – il premier ha voluto comunque affidare a Facebook l’esito di questo incontro che, a suo dire,  è andato molto meglio del Previsto.

“La Commissione Ue presenterà un Recovery Fund”

La Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un Recovery Fund che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico“.

In effetti la video-conferenza, che ha visto il premier Conte impegnato con gli altri leader europei, alle prime battute non dava sensazioni positive, almeno stando a quanto avevano riportato fonti diplomatiche che parlavano di febbrili discussionima, in realtà, “senza alcun vero incontro tra i pensieri dei capi di Stato e di governo. Starà ora alla Commissione trovare la quadratura del cerchio e cercare di comporre le differenze“.

Il premier è tornato ad invocare i Recovery Fund

Dal canto suo il presidente del Consiglio avrebbe sin da subito esortato i ‘colleghi’, suggerendo che “Dovremmo dare un mandato chiaro alla Commissione, perché prepari il più presto possibile una proposta concreta per il Recovery Fund, fornendo un ponte per anticipare le risorse quest’anno“.

Conte: “Parliamo di 1,5 trilioni di euro”

Il premier ha anche spiegato che “L’ammontare del Recovery Fund dovrebbe essere di 1,5 trilioni di euro e dovrebbe fare trasferimenti agli Stati membri. Sono essenziali per preservare il mercato unico, la parità di condizioni e per assicurare una risposta simmetrica ad uno choc simmetrico”.

“Un’emergenza sanitaria ora divenuta politica”

Infine Conte – forse creando anche qualche ‘ansia’ fra i partecipanti – ha sottolineato come, con il passar dei giorni, ”l’emergenza sanitaria è diventata molto presto un’emergenza economica e sociale. Ma ora stiamo affrontando anche un’emergenza politica”.

Dunque, ha aggiunto concludendo il premier italiano, ”Dovremmo evocare il concetto di solidarietà non solo nel senso di altruismo, ma anche nel senso meno romantico della comunanza d’interessi: stiamo lavorando per preservare il mercato unico. In questa prospettiva, non c’è alcuna differenza tra Nord e Sud Europa”.

Max