“Il nuovo governo con il Pnrr sta portando avanti quella che è la scommessa per il futuro del nostro Paese. In questa operazione deve però riuscire a portare efficienza, tempi certi e verifiche sicure su quelli che sono i percorsi. Parliamo di infrastrutture, innovazione e di sensibilità ecologica e anche tutto ciò che si lega al superbonus”. Così, con Adnkronos, Franco Fietta, presidente di Fondazione Inarcassa, che rappresenta ingegneri e architetti.
Obiettivi condivisibili, secondo Fondazione Inarcassa, che non condivide però i mezzi con i quali il governo punta a raggiungerli. “Se si pensa -sottolinea- di riuscire a ottenere tempi certi e qualità del prodotto attraverso l’appalto integrato, e dall’altra parte portando maggiore disponibilità di risorse umane da parte della pubblica amministrazione, questo ha dei rischi davvero importanti”. Questo perché, aggiunge Fietta, “le nuove assunzioni nella Pa sono importanti e necessarie per risolvere i problemi della burocrazia ma non per fare progettazione”.
Infatti, per il presidente di Fondazione Inarcassa, “in questo momento la pubblica amministrazione non ha le competenze e le strutture per fare progettazione”. “Non può pensare di creare queste competenze in tempo brevissimi, di creare strutture per fare progettazione e cioè strutture di software e hardware. E’ una follia pensarlo, specie in un momento in cui la pubblica amministrazione è in grande difficoltà su altro”, avverte.
E per questi motivi, sostiene Fietta, “sì alle assunzioni nella Pa ma per svolgere le attività di programmazione e controllo, che è la sua funzione: andiamo a lavorare nella direzione di migliorare questi aspetti”. “Dall’altra parte, per la progettazione -insiste Fietta- c’è un mondo della libera professione preparato, competente e pronto a lavorare in questo senso”.
Il problema, per Fietta, è il tempo perso per la burocrazia non quello necessario per la progettazione. “Purtroppo, si è notato -continua- che il percorso per un appalto pubblico è eccessivo ma è stato notato dagli uffici stessi del governo che gran parte di questo tempo è legato a passaggi burocratici e non alla progettazione stessa. Quindi, si deve lavorare per ridurre i passaggi burocratici, perché la progettazione è pronta e ha di suo tempi veramente ridotti, i professionisti sono competenti”, aggiunge ancora.
Quindi, sottolinea il presidente di Fondazione Inarcassa, “è importante invece sapere gestire i tempi per le firme, i passaggi di carte i controlli”. E a Fietta non va giù l’idea di “proporre l’appalto integrato che salterebbe tutta la parte di assegnazione dell’incarico al progettista”. “In pratica, viene dato l’incarico completo all’impresa – chiarisce – anche nella parte relativa alla progettazione. Quindi, anche in questo caso, il libero professionista si trova sotto il controllo dell’impresa, con una situazione di conflitto d’interessi. L’appalto integrato era stato già vietato per alcune opere pubbliche e adesso si vuole riprovare con la scusa che si accorciano i tempi, ma questo va sicuramente a discapito della qualità del prodotto”, conclude.