Momentaneamente archiviate ‘le forche caudine’ nel quale è finito nelle ultime ore, il premier Conte è giunto a Bruxelles pronto a misurarsi con il Consiglio Europeo. Un confronto che il nostro capo del governo affronta con ottimismo: “Siamo in dirittura finale. Confidiamo di poter superare il veto di Polonia e Ungheria per il Recovery Fund. Siamo nelle ultime ore: c’è stato qualche segnale di avvicinamento e sarebbe importante sbloccare 209 miliardi di euro che servono alla comunità nazionale. Confidiamo di farlo in queste ore”.
Il presidente del Consiglio sa benissimo che le giornate di “Oggi e domani saranno giornate dense” tuttavia, a confortare le sue ragioni da rivendicare in Europa spiega, “il passaggio parlamentare di ieri, che ha sancito la coesione delle forze di maggioranza, un passaggio che dà un chiaro mandato a partecipare al Consiglio Europeo per completare la riforma del Mes“. Ma non solo, aggiunge il premier, ”Soprattutto in prospettiva futura, per giocare un ruolo da protagonista per la Conferenza sul futuro dell’Europa”. Insomma il premier è convinto che andiamo incontro a tempi in cui”l’Italia potrà esprimere la sua energia innovatrice, dando nuova linfa al sogno europeo”.
Dal canto suo David Sassoli, presidente del parlamento Europeo, incontrando i media ha affermato che “Nel Consiglio Europeo abbiamo trovato molta serenità, il che è di buon auspicio. C’è molta tranquillità e serenità, sono tutti concentrati a far partire tutto molto rapidamente. Se parte tutto a 27 e non a 25 noi siamo felici, perché significa che l’Ue sta dando la risposta alla crisi provocata dalla pandemia di Covid-19 che i nostri Paesi aspettano“.
Anche il premier ungherese Viktor Orban è tra i più convinti ottimisti: “Oggi e domani saranno importanti, la preparazione è stata abbastanza lunga, con settimane di discussioni. Siamo a un centimetro dal raggiungere un’intesa. Credo che siamo molto, molto vicini a raggiungere un buon accordo per l’unità dell’Ue“. Del resto, prosegue Orban, “Oggi combattiamo per l’unità del nostro continente e per una vittoria del buon senso. E’ ovvio che, quando le nostre nazioni e milioni di persone si trovano in una situazione di reale bisogno a causa della pandemia e delle sue conseguenze economiche, dobbiamo comportarci in modo ragionevole e trovare un modo per avere approcci realistici, per fornire aiuto a chi ha bisogno e assistenza finanziaria per i Paesi che sono in uno stato di reale necessità“.
Max