“Dal rapporto Inps emerge chiaramente che collegare il reddito di cittadinanza con le politiche del lavoro è una bestialità, perché il rdc è un sussidio al reddito che va esteso, ma non ha nulla a che vedere con le misure di incentivo a trovare lavoro”. A dirlo l’economista Giovanni Dosi, intervenendo alla presentazione, alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, del XX Rapporto annuale dell’Inps, il documento che illustra l’attività e il ruolo dell’Inps nel sistema di welfare nazionale e nell’attuale contesto socioeconomico del Paese.
“I percettori – spiega – che hanno lavorato che sono occupabili sono un quarto massimo, il rdc è una questione di giustizia sociale di una società inclusiva e una società inclusiva non permette ai propri cittadini e residenti muoiano di fame o vivano di stenti. Andrebbe riformato estendone la platea, aumentando le soglie di reddito oltre e quali non è possibile accedere”.
“Il reddito di cittadinanza- sottolinea – va difeso e va separato da politiche del lavoro che hanno a che vedere con le politiche industriali e con i tassi di politica economica”.