“E’ molto probabile che i pezzi del razzo cinese cadranno nell’acqua ed è altrettanto molto probabile che finisca nell’oceano Indiano data la traiettoria. Come tra l’altro è successo con altri moduli cinesi negli ultimi anni”. Ad affermarlo all’Adnkronos è l’ex astronauta e astrofisico italiano Umberto Guidoni che ha partecipato nel passato a due missioni Nasa a bordo dello Space Shuttle. “La probabilità che qualcuno possa venire colpita è pari a 1 su diversi miliardi. Nella storia dei lanci non è mai accaduto. L’unica storia che si racconta è quella di una mucca colpita da un residuo spaziale tanto tempo fa”, ricorda Guidoni. Per l’Italia, poi, aggiunge l’ex astronauta, “non vedo alcun rischio e nulla da temere”.
Per quanto riguarda il problema del rientro incontrollato nell’atmosfera del lanciatore spaziale cinese ‘Lunga Marcia 5b’ come avvenuto nel passato con il modulo orbitante robotico Tiangong-1, l’ex astronauta italiano suggerisce la necessità di rafforzare le regole e gli accordi a livello internazionale. “C’è bisogno di raggiungere degli accordi. La Cina ha firmato alcuni accordi legati allo spazio ma ne servirebbero altri. Uno di questi accordi dice che i paesi che lanciano sono responsabili dei danni provocati dai loro veicoli spaziali. Ripeto non c’è nessun pericolo ma le regole del gioco prevedono che nel caso in cui succedesse qualcosa è il paese lanciatore il responsabile degli eventuali danni che vengono provocati”, sottolinea Guidoni.
Per l’ex astronauta “in un lancio normale non dovrebbe succedere qualcosa del genere. Il razzo avrebbe dovuto fermarsi a una certa quota e non andare in orbita. Non era previsto che andasse in orbita e il lanciatore non aveva i mezzi per essere poi successivamente controllato. La Cina dovrebbe migliorare i sistemi di lancio garantendo così che questo tipo di pericolo, estremamente limitato, non accadano più nel futuro”. Per Guidoni, comunque, “con l’aumento della frequenza dei lanci” e l’aumento del traffico spaziale “servirebbe rafforzare le regole”.
“E’ estremamente improbabile che il razzo cinese possa finire in una zona abitata” afferma ancora all’Adnkronos è l’ex astronauta e astrofisico italiano. “Il rischio è talmente minimo che quasi non dovrebbe essere preso in considerazione. Il 70% del pianeta è coperto di acqua e quindi è molto probabile che finisca in un oceano nel caso in cui non venisse disintegrato. E’ probabile che la maggior parte della massa del lanciatore spaziale cinese si disintegri con il rientro in atmosfera ed è molto probabile che cada nell’acqua”, spiega ancora Guidoni in merito al rientro incontrollato nell’atmosfera della lanciatore spaziale cinese ‘Lunga Marcia 5b’ previsto in una finestra temporale ampia stimata tra le 20:30 di questa sera e le 8:30 di domani.