(Adnkronos) – “Non voglio parlare di calcio”. Carlo Ancelotti accende i riflettori sul nuovo caso di razzismo coinvolge Vinicius, attaccante brasiliano del Real Madrid, oggetto di insulti razzisti nel match perso dai blancos per 1-0 a Valencia. “Volete parlare di calcio? Io non voglio parlare di calcio. Voglio parlare di ciò che è successo qui, credo sia più importante di una sconfitta. Sono calmo e tranquillo, quello che è successo oggi non deve succedere. Uno stadio intero che urla ‘scimmia’ ad un giocatore…”, le parole di Ancelotti nell’intervista televisiva diventata virale.
“Ho detto a Vinicius che non è il colpevole, è una vittima. Abbiamo un problema. Anzi, io non ho un problema. La Liga ha un problema. Uno stadio intero offende un giocatore con insulti razzisti, bisognava fermare la partita e lo direi anche se avessimo vinto 3-0. L’arbitro ha detto che prima bisogna informare il pubblico sui rischi… Informare su cosa? Hanno insultato Vinicius dal primo minuto… Uno stadio ha insultato un giocatore con offese razziste: vediamo cosa succede… per me non succede nulla”, aggiunge.
Il Real Madrid prende posizione con un durissimo comunicato, annunciando il ricorso alla giustizia ordinaria con un atto che chiama in causa la procura generale, chiamata ad indagare sulla vicenda. Su Twitter, intanto, Vinicius – oggi ricevuto dal presidente del Real Florentino Perez – manifesta tutto il suo sdegno: “Non era la prima volta, né la seconda, né la terza. Il razzismo è normale nella Liga. Chi organizza il torneo pensa che sia normale, lo fa anche la Federazione, gli avversari lo incoraggiano. Mi dispiace tanto. Il campionato che una volta apparteneva a Ronaldinho, Ronaldo, Cristiano e Messi oggi appartiene ai razzisti”. La Spagna è “una nazione bella, mi ha accolto e la amo, ma ha accettato di esportare nel mondo l’immagine di un Paese razzista. Mi dispiace per gli spagnoli che non sono d’accordo, ma oggi, in Brasile, la Spagna è conosciuta come un paese di razzisti. E sfortunatamente, davanti a tutto ciò che accade ogni settimana, non ho difese. Ma io sono forte e andrò fino in fondo contro i razzisti. Anche se lontano da qui”, scrive il giocatore, a cui replica il presidente della Liga, Javier Tebas.
“Siccome chi dovrebbe farlo non ti spiega cosa può fare la Liga nei casi di razzismo, noi abbiamo provato a spiegartelo, ma non ti sei presentato a nessuna delle due riunioni concordate che tu stesso hai richiesto . Prima di criticare e insultare la Liga, è necessario informarsi adeguatamente. Non lasciatevi manipolare e assicuratevi di comprendere pienamente le reciproche competenze e il lavoro che abbiamo svolto insieme”, le parole di Tebas. Vinicius non gradisce la risposta: “Ancora una volta, invece di criticare i razzisti, il presidente della Liga compare sui social per attaccarmi. Per quanto parli e faccia finta di non leggere, l’immagine del suo campionato viene macchiata. Guardi le risposte ai suoi messaggi… Negare rende solo uguali ai razzisti”.