La squadra per cui si fa il tifo da sempre o quella con cui si è raggiunto uno dei risultati sportivi più sorprendenti della storia? Insomma, chi tifa Ranieri: Roma o Leicester? L’allenatore testaccino non ha dubbi: “Me lo chiedete pure? Il rapporto con il Leicester è stato un fatto professionale, il tifo invece mi ricollega al bambino che sono stato e non posso tradirlo”.
Ranieri, come ha sempre fatto, continuerà a tifare Roma. Lo ha confermato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport in vista del ritorno della semifinale di Conference League che andrà in scena domani sera. Chi parte con i favori del pronostico? “Credo il 55%, perché c’è l’effetto Olimpico. Sarà molto bello rivederlo pieno, andrò anch’io allo stadio e ricorderò i tempi in cui andavo in curva. La prima trasferta la feci a 12-13 anni, andai a Firenze con mio cugino in un pullman di tifosi”, ha detto anche Ranieri.
L’allenatore che con il Leicester ha vinto una memorabile Premier League, non teme il ‘rischio euforia’: “Se in panchina hai Mourinho, che ho ringraziato per le belle parole che ha speso per me nella gara di andata, non c’è pericolo. Il Leicester in trasferta è meno efficace, se la loro stagione non ha rispettato le aspettative è proprio per l’andamento fuori casa. La settimana scorsa la Roma mi è parsa in controllo”.
Sui punti di forza delle due squadre: “La mentalità di Mourinho, la ritrovata forma di Abraham e Zaniolo e il rientro di Smalling per i giallorossi. Peccato per l’infortunio di Mkhitaryan, vorrà dire che Pellegrini dovrà fare un lavoro doppio. Per gli inglesi dico l’organizzazione che ha portato Rodgers, la velocità di Vardy e la qualità di Maddison”, ha spiegato ancora Ranieri alla Gazzetta dello Sport.