Continua ad essere aggiornato il numero dei farmaci bloccati e sospesi sul mercato a causa contaminazione.
Aumenta infatti il numero dei farmaci ritirati dal mercato nei quali risulta presente la raniditina.
Quali sono? Cosa si rischia? E da dove deriva la decisione di sospenderli e da parte di chi? Ecco cosa occorre sapere al riguardo.
I prodotti sospesi sono gastroprotettori, peraltro ad ampio impiego, in quanto contaminati da nitrosammine, sostanze chimiche considerate cancerogene.
Ieri, i lotti segnatati sul sito Aifa sono arrivati alle 515 unità. Si tratta di fiale iniettabili e sciroppi venduti da diverse case farmaceutiche che Aifa ha deciso di ritirare dalle farmacie, oltre che dall’intera catena distributiva, «a scopo precauzionale».
Sul sito dell’Agenzia del farmaco (aifa.gov.it) é presente l’elenco completo e in via di aggiornamento. Alcuni dei medicinali sono Ranidil, Zantac, Raniben, Raniditina e Buscopan antiacido.
La contaminazione degli antiacidi non é solo l’Italia. Aifa informa che «provvedimenti analoghi sono stati assunti o sono in corso di adozione in altri Paesi europei ed extraeuropei.
Inoltre, le agenzie europee per i medicinali «stanno lavorando insieme per valutare il grado di contaminazione nei prodotti coinvolti e adottare misure correttive».
La ranitidina (antagonista dei recettori H2 dell’istamina) è usata nel trattamento dell’ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e nelle altre condizioni associate a ipersecrezione acida.
Aggiornamento ore 4,30
Prosegue dunque il Ranitidina: vietato uso di una lunga serie di farmaci, tra gli altri Buscopan, Ranidil e Zantac.
Tra i farmaci a base di ranitidina l’Aifa ha disposto il divieto d’uso anche di lotti di Buscopan antiacido.
Sono dunque ta ntii farmaci a base di ranitidina hanno “impurità cancerogene“: con questa decisione, l’Aifa ha deciso di bloccarli a scopo precauzionale, in attesa che vengano analizzati.
L’Aifa ha dunque indicato fermamente il divieto d’uso di una lunga serie di farmaci, dopo il ritiro dal mercato dei farmaci a base di ranitidina disposto la settimana scorsa.
Tra questi pure alcuni lotti di Buscopan Antiacido. Il ritiro è per “impurità cancerogena”.
Come é stato chiarito, comunque, il divieto è disposto “a scopo precauzionale” in attesa che vengano analizzati.
Ecco nel dettaglio di quali sono i farmaci; Si parla di lotti di Buscopan Antiacido 75 mg compresse effervescenti numero 181379, 181379, 181381, 181382, 181380, 181383 con scadenza 01/05/2021; 744552 con scadenza 01/02/2020; 162521, 162522 con scadenza 30/09/2019; 170939, 170938, 170936, 170935, 170937 con scadenza 01/04/2020.
Aggiornamenteo ore 7,34
Un altro farmaco per cui è stato indicato il divieto d’uso è lo Zantac, compresse, compresse effervescenti, sciroppo e fiale.
Gli altri farmaci ritirati dal mercato o bloccati per precauzione sono quelli che seguono: Ranitidina Almus, Ranidil, Ranidil Fiale, Ranidil compresse, Ranidil Sciroppo, Ranidil compresse effervescenti, Raniben compresse, Ulcex compresse, e fiale, Ranitidina Doc Generici, Ranitidina Eg, Ranibloc, Ranitidina Pensa, Ranitidina Alter, Ranitidina Aurobindo, Ranitidina Salf, Ranitidina Tecnigen, Ranitidina Zentiva, Ranitidina Hexal.
Farmaci a base di ranitidina: gli elenchi dell’Aifa
La ragione del ritiro dal mercato dei farmaci è la presenza di un’impurezza denominata N-nitrosodimetilammina (NDMA), già rilevata nel 2018 in una classe di farmaci anti-ipertensivi (sartani).
In merito a Buscopan Antiacido, Zantac e gli altri farmaci sono stati bloccati a scopo precauzionale: l’Aifa “ha anche disposto il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta da altre officine farmaceutiche diverse da Saraca Laboratories Ltd, in attesa che vengano analizzati”.
“Provvedimenti analoghi – dichiara l’Aifa – sono stati assunti o sono in corso di adozione negli altri Paesi dell’Unione Europea e in diversi paesi extraeuropei. L’Aifa sta lavorando insieme all’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) e alle altre agenzie europee per valutare il grado di contaminazione nei prodotti coinvolti e adottare misure correttive”.
Aggiornamento ore 10.37