Gli italiani sognano di lavorare in Ferrari. La casa di Maranello, infatti, è stata incoronata come datore di lavoro più ambito in Italia dal Randstad Employer Brand 2021, sulla base della più completa e rappresentativa indagine globale sull’employer branding. Condotta da Randstad su oltre 190.000 persone in 34 Paesi del mondo, con quasi 6.500 aziende analizzate in modo indipendente (nessuna si può iscrivere volontariamente per partecipare), la ricerca misura il livello di attrattività delle aziende come datori di lavoro percepita dall’opinione pubblica. In Italia sono state intervistate 6.581 persone di età compresa tra 18 e 65 anni, per indagare i fattori determinanti nella scelta del datore di lavoro ideale, oltre che l’impatto del Covid19 sui lavoratori.
Con il 74,3% di italiani che la indicano come datore di lavoro ideale, quindi, Ferrari è il vincitore del Randstad Employer Brand 2021. Dai risultati del sondaggio, la casa di Maranello è in assoluto la più attrattiva in Italia, ma anche quella che – secondo la percezione degli italiani – offrirebbe le migliori condizioni per work-life balance, atmosfera di lavoro piacevole, retribuzione & benefits, sicurezza del posto di lavoro, reputazione del brand, posizionandosi al primo posto in questi specifici fattori.
“Questo premio – ha commentato Michele Antoniazzi, Chief Human Resources di Ferrari – conferma la vicinanza degli italiani a Ferrari e riconosce il nostro impegno per un ambiente di lavoro dove ciascuno possa esprimere la sua passione, creatività e talento. Formazione, inclusione e benessere sono i temi su cui attualmente siamo più focalizzati, oltre a quelli emersi nella ricerca. Ne sono esempi recenti il programma ‘Back on Track’, che ha consentito di far ripartire in sicurezza l’attività produttiva nel difficile contesto della pandemia, la certificazione della parità salariale fra donne e uomini ottenuta lo scorso anno e le crescenti opportunità formative per le nostre persone”.
“Di fronte all’emergenza sanitaria e l’esplosione del lavoro da remoto, gli italiani – commenta Marco Ceresa, amministratore delegato di Randstad Italia – chiedono ai loro datori di lavoro soprattutto conciliazione vita-lavoro e un clima aziendale sereno e produttivo, evidenziando una rinnovata attenzione alla salute e al benessere che non passa solo dalla sicurezza, ma anche da relazioni umane, coinvolgimento e identificazione, alla ricerca di una nuova normalità a livello professionale. Ancora di più oggi, l’employer branding è un fattore cruciale per la competitività delle aziende, determinante per attrarre e trattenere i migliori talenti. Il 50% dei candidati non lavorerebbe anche in caso di aumento per un datore di lavoro con una cattiva reputazione e le imprese con un employer brand forte hanno tempi di assunzione 1-2 volte più veloci. Comprendere il divario tra i desideri dei lavoratori e la percezione del proprio brand offre alle aziende informazioni preziose per costruire la migliore Employee Value Proposition”.