“Grazie. Grazie a tutti i cittadini per la fiducia che mi avete dato, le migliaia e migliaia di persone che mi hanno appoggiato, tutte le persone che ogni giorno non mi fanno mancare il loro affetto. Grazie a tutti voi”. Inizia così il messaggio di commiato di Virginia Raggi allo scranno del Campidoglio. Dopo 5 anni in vetta, l’ex sindaca è scivolata nelle retrovie delle preferenze dei romani.
Non ha potuto contrastare centrodestra e centrosinistra, è stata rimontata dall’esordiente Calenda, che con la sua lista è il primo partito della Capitale. Non è stata la fine che si aspettava, anche se i sondaggi delle ultime settimane avrebbero dovuto metterla in allerta. Ora a raggi non rimane che salutare.
“È stato un onore essere alla guida di questa meravigliosa città, la mia città – ha scritto la sindaca uscente su Facebook -. Dopo 5 anni di attacchi violentissimi, anche personali, ai quali in pochi avrebbero resistito, ho ottenuto poco meno di quanto hanno ottenuto le corazzate di centrodestra e centrosinistra. E questo è un dato da tenere in conto e su cui nei prossimi giorni faremo necessariamente una riflessione”.
Poi chiarisce subito un punto importante: “Prevengo subito polemiche assurde: nessun attacco. Non è il momento di dividerci. È il momento di restare uniti, più che mai. Il mio, il nostro, è stato un risultato importante che dà voce a tantissime persone che hanno creduto in me e nel lavoro che abbiamo fatto: ripristinare un’etica nella politica, riportare il rispetto della legalità nell’uso dei soldi pubblici, dare lavoro in modo pulito a ditte che prima non potevano lavorare su Roma, rifatto strade, case, scuole. Ho chiuso 6 campi rom. Ho gettato le basi per fare risorgere Roma”.
Raggi elenca i progetti da lei avviati: “Come l’Expo che ho voluto con una determinazione che non ha pari, grandi eventi in arrivo e gare d’appalto in corso. Ho fatto la parte più difficile e ora non hanno più scuse per non governare bene. Noi comunque vigileremo. Ai miei avversari, ora al ballottaggio, faccio i migliori auguri perché gestire questa città è un compito complesso, impegnativo come pochi. Ritorno a ribadire che servono fondi e poteri speciali per Roma. È la capitale di tutti noi italiani, una città al servizio dell’intero paese e di tutti i cittadini. Ed è la città che amo immensamente. Governatela bene! Mettiamo da parte l’acredine e lavoriamo per Roma”. L’ultimo ringraziamento va alla famiglia: “Ringrazio la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e mi è stata vicina. Sempre”.