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Radio Radicale, sì emendamento, M5S contrario

Nuovo sviluppo intorno alla questione legata a Radio Radicale: arriva l’ok all’emendamento e ai 3 milioni nel 2019. Ma mentre la Lega si esprime accanto alle opposizioni, il M55 si schiera contro L’emendamento approvato nelle Commissioni congiunte di Bilancio e Finanza della Camera.

Dal movimento cinque stelle sono chiari: “Fortemente contrari”. E Di Maio insiste, con veemenza: “Gravissimo, la Lega dovrà risponderne”. Diversa, naturalmente, la posizione di Radio Radicale. E non poteva essere diversamente. “Un importante primo passo” fanno sapere dal network.

Radio Radicale, altro scontro tra Lega e Movimento Cinque Stelle

Dunque c’è il sì nelle Commissioni congiunte Bilancio e Finanze della Camera allìemendamento del Partito democratico – indicato in prima battuta da Sensi e Giachetti – per un finanziamento di altri 3 milioni per il 2019 per Radio radicale.

A votare in direzione del sì anche la Lega e tutti gli altri partiti, a differenza del Movimento 5 Stelle che, come promesso, ha votato contro. “Il Governo è andato sotto in Commissione su Radio Radicale. La Lega vota con le opposizioni per salvare la radio mentre i 5 stelle votano contro seguendo le indicazioni di parere contrario del ministro Castelli”, ha affermato la deputata del Pd Silvia Fregolent, Capogruppo in commissione Finanze.

E nel movimento pentastellato non l’hanno presa affatto bene.

Aggiornamento ore 6,03

La questione relativa a Radio Radicale diventa subito un nuovo elemento di discussione e anche di entusiasmo da parte di quelle forze politiche che si erano schierate verso il sì.

“Il Governo va sotto in commissione su Radio Radicale: è una vittoria anche di Forza Italia e soprattutto della libertà di stampa. Radio Radicale vivrà”, dichiara la capogruppo azzurra, Mariastella Gelmini.

“La soluzione che è stata trovata, grazie anche al nostro impegno per Radio Radicale è di buon senso, equilibrata e consente di non spegnere una voce libera”, aggiunge invece il capogruppo di Liberi e uguali Federico Fornaro. “Una buona notizia per l’informazione e per la democrazia. Grazie a un voto trasversale, e nonostante il ‘no’ liberticida del M5s, Radio Radicale potrà continuare il proprio lavoro. Oggi abbiamo scritto una bella pagina parlamentare”, commenta a sua volta tramite Twitter il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida.

“Io ho sempre detto che non si chiude una radio, un giornale, una televisione con un emendamento o un tratto di penna: bisogna lasciare tempo e rispettare il lavoro fatto”: queste sono invece le parole di Matteo Salvini. Ed è chiaro che il suo modo di vederla ha rappresentato il chiavistello dell’intera vicenda.

E’ palese come l’affare Radio Radicale abbia nuovamente incrinato gli equilibri nella maggioranza. “Chiariremo tutto anche in questo caso”. Ha detto Salvini. Ma al movimento cinque stelle questo non basta.

“Fortemente contrari, pioggia pubblica di soldi ingiustificata”, dicono dal M5S. “Su Radio Radicale la soluzione più equa era di finanziare la conversione in digitale e la conservazione degli archivi multimediali, fino ad una spesa massima di 1 milione di euro nel triennio, vincolandoli ad un uso pubblico. L’emendamento proposto dalle opposizioni ha disposto invece di erogare altri 3 milioni di euro nel solo 2019 ad una radio che ne riceverà già 9 quest’anno. Una scelta a cui hanno aderito tutti i partiti, compresa la Lega, e che ci ha trovato fortemente contrari”. Questa, in modo incontrovertibile è la tesi del M5s.

Aggiornamento ore 09,23

Tramite una dichiarazione dei suoi deputati nelle commissioni Bilancio e Finanze, il M5S tuona con fermezza circa l’esito dei voti relativi a Radio Radicale. “Una pioggia di soldi pubblici ingiustificata”, gridano i deputati M5S. Il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi se la prende asserendo che i “soldi delle tasse dei cittadini che vanno nelle casse di una Radio di partito”.

E nel merito, interviene Di Maio: “Gravissimo, Lega dovrà risponderne”, dice in sintesi. “Tutti i partiti, compresa la Lega, hanno detto di sì, hanno votato per regalare altri soldi delle vostre tasse a una radio privata. Secondo noi è una cosa gravissima, di cui anche la Lega dovrà rispondere davanti ai cittadini. Sono franco: dovrà spiegare perché ha appoggiato questa indecente proposta del Pd”.

In questi termini, su Facebook ne parla il vicepremier Luigi Di Maio. “È una cosa gravissima, di cui anche la Lega dovrà rispondere davanti ai cittadini”, tuona il ministro. “Dopo di che si va avanti, perché siamo persone serie, ma è giusto che i cittadini sappiano che questo regalo a Radio radicale è contenuto nel Decreto Crescita”, proclama Di Maio.

Radio Radicale, invece, la prende con soddisfazione, ovviamente. E’ “un importante primo passo, in attesa dell’approvazione nell’Aula della Camera e poi nelle Commissioni e nell’Aula Senato”. Nel dettaglio si tratta di “un primo risultato ottenuto grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla lotta di questi mesi per la vita del servizio pubblico che la nostra emittente ha svolto negli ultimi 42 anni, servizio che l’Autorità per le Comunicazioni ha chiesto con segnalazione urgente al governo di non far interrompere, essendo scaduta la convenzione lo scorso 20 maggio, in attesa che venga messo a gara per i prossimi anni”.

Aggiornamento ore 12,16