RACKET DEI ROMENI NELLE STAZIONI, LE PIU’ COLPITE TERMINI E COLOSSEO

Ecco il racket dei rom che assedia le stazioni della metropolitana, un centinaio di persone, concentrato soprattutto nell’area di Termini, ma anche al Colosseo, che grazie alle “mance” dei passeggeri impauriti e minacciati si spartisce un giro d’affari da almeno 800mila euro l’anno e che sembra infischiarsene di qualunque azione legale”. “Fermi davanti alle biglietterie della metro o accanto ai binari pronti ad ’aiutare’ i turisti, specialmente stranieri, con i bagagli. Pretendendo sempre un compenso, perché altrimenti scattano le minacce. E chi prova a fermarli ci rimette. Due settimane fa il coordinatore della security privata della stazione Termini è finito in ospedale con il setto nasale fratturato. Perché il business degli estorsori, quasi tutti di origine romena, non ammette intromissioni. ’Si sentono i padroni delle metro’, dice un operatore del centro di assistenza clienti di Termini. ’Sia noi che le forze dell’ordine proviamo a mandarli via, ma loro nel giro di cinque minuti ritornano’. E oltraggiano gli uomini in divisa che provano a contrastare il loro racket illegale. Li salutano beffardi: ’Stiamo solo aspettando il treno? Che vuoi?’, dicono con tono di sfida. Perché sanno che nonostante la pioggia di denunce a loro carico, ogni giorno possono tornare a spremere turisti e passeggeri dei convogli. I nomi sono sempre gli stessi. I Carabinieri della Stazione Mobile di Termini, così come gli uomini della Polizia ferroviaria, li conoscono a memoria. Li hanno schedati tutti centinaia di volte, ma loro restano sempre lì. Il 40% dei controllati è minorenne, la metà dei quali ha meno di 14 anni e di conseguenza non può essere fermata. Tra Polizia e Carabinieri si contano ogni giorno 60-70 denunce, 1200 solo da gennaio. ’C’è gente che solo nei primi sei mesi del 2014 ha già collezionato oltre 300 denunce a piede libero, gente che ha il foglio di via e non dovrebbe stare a Roma’, raccontano gli agenti in prima linea. ’Invece stanno sempre qui’. La maggior parte delle minacce avviene davanti alle macchinette che emettono biglietti della metro. In teoria sarebbero self service, ma quasi sempre davanti ai dispositivi si piazzano quattro-cinque donne per ’aiutare’ a stampare i ticket. E per quelli dei treni ferroviari vengono chiesti fino a 20 euro di mancia. Solo ieri sono stati arrestati due romeni per tentata estorsione a due turisti australiani. Si erano offerti di accompagnarli al treno e poi, una volta presi in carico i bagagli, li hanno portati davanti a un binario secondario e li hanno minacciati: o ci date i soldi oppure le valigie non ve le ridiamo”.