Scontro a distanza tra Fedez e Codacons per la raccolta fondi che il rapper e la moglie Chiara Ferragni hanno aperto a sostegno dell’ospedale San Raffaele di Milano. L’associazione a tutela dei consumatori, infatti, nei giorni scorsi ha chiesto l’intervento dell’Antitrust per monitorare le offerte avanzate dai privati nelle raccolte fondi che in questi giorni proliferano a favore della lotta al coronavirus.
La campagna più proficua in Italia è stata senza dubbio quella lanciata da Fedez e Chiara Ferragni, che in pochi giorni ha raggiunto la cifra record di oltre 4 milioni di euro. Il Codacons ha chiesto maggiore trasparenza da parte dei siti (in questo caso Gofoundme) che gestiscono tali donazioni ultramilionarie trattenendo anche quote del 10% dai provati, innescando così la dura replica del cantante.
“E questa sarebbe un’associazione a tutela dei consumatori?”
Attraverso il suo profilo Instagram Fedez si è scagliato contro il Codacons con parole dure: “Sul loro sito ufficiale c’è una campagna per supportare il Codacons contro il Coronavirus. Ma se ci vado a cliccare sopra scopro che hanno fatto un banner sul Coronavirus dove in realtà la donazione va al Codacons, che non si occupa di Coronavirus. E questa è un’associazione parastatale che dovrebbe tutelare i consumatori?”.
Altrettanto dura è stata la risposta del Codacons affidata alle parole del presidente Carlo Rienzi all’Adnkronos: “Intanto dobbiamo ringraziare questo signore, che credo sia un cantante, ma non ne sono certo, perché stiamo ricevendo moltissime donazioni da tanti che non sapevano si potesse fare ed ora grazie a lui lo sanno”.
Prosegue il presidente del Codacons con un’altra stoccata: “Del resto stiamo parlando di gente che passa la vita dentro un armadio o in alberghi di lusso, vendono l’immagine di un bambino di due anni contro tutte le norme internazionali a tutela del fanciullo e che si vende l’acqua della fontana a 9 euro al litro: non mi sembra ci sia altro da aggiungere”.