(Adnkronos) – A sera al gruppo Pd, dove Enrico Letta è rimasto quasi tutto il pomeriggio, lo stato dell’arte è riassunto così: “Se a stretto giro non c’è una novità, la giornata è finita con un nulla di fatto”. Un’altra giornata. Tanto che non sono stati neanche convocati i grandi elettori Pd. Elementi nuovi non ce ne sono. “Nessuna telefonata con Salvini e nessun incontro”, dice Letta intercettato dai cronisti al gruppo Pd nel tardo pomeriggio. Per tutto il giorno si è attesa un’iniziativa che, dicono fonti dem, non è mai arrivata.
“Salvini cambia idea ogni due ore…”, dicono i parlamentari Pd mentre le ore passano e i nomi su nomi vengono buttati nel frullatore. Rispunta persino Franco Frattini, su cui già due giorni fa Letta e Renzi hanno fatto asse per stopparlo. “Siamo tornati al via, un nome già fatto e sul quale abbiamo già abbondantemente espresso le nostre perplessità”, dicono le capogruppo Pd mentre Letta lascia la Camera scuro in volto.
“Sono nel pallone, ieri è andata così male per il centrodestra che sono letteralmente paralizzati”, è la riflessione in ambienti dem. Il riferimento è al tentativo di spallata con Elisabetta Casellati stoppato anche dalle stesse divisioni interne al centrodestra. Di lì non è maturato lo scatto atteso. Ieri in serata quando tutto sembrava portare a Pier Ferdinando Casini, l’operazione sarebbe stata bloccata da un ripensamento di Salvini che pure aveva dato l’ok a Matteo Renzi poco prima.
Poi una girandola di nomi impazzita. Finiscono nel frullatore personalità come Elisabetta Belloni e Sabino Cassese. Nomi ovviamente ‘plausibili’ per i dem in quanto rispettano i criteri di cui Letta parla da tempo. Ma nomi mai avanzati in un confronto, chiesto ormai dai due giorni dal centrosinistra, che non si è concretizzato. E poi arriva l’indiscrezione -smentita dalla Lega- su Giampaolo Massolo e quindi in serata ricompare Frattini. Caustico Renzi che descrivono come molto alterato: “C’è chi ha scambiato l’elezione del presidente della Repubblica per le audizioni di X Factor”.
“L’unica soluzione – è il mantra che si ripete al Nazareno – è che si arrivi a un nome super partes che possa raccogliere il consenso della maggioranza e anche oltre”. Dice la capogruppo Simona Malpezzi: “Si sta aspettando che tutti capiscano che questa maggioranza deve scegliere il presidente insieme”. E le soluzioni possibili – da Mario Draghi al Mattarella bis – restano quello di partenza.
Oggi i voti per Mattarella sono arrivati a ben 166. In un’aula lasciata quasi all’autogestione dai 5 Stelle che indicano bianca ma anche libertà di coscienza. E il centrodestra che addirittura sceglie di non partecipare al voto. “Hanno paura di quello che possono fare i loro nel segreto dell’urne. Un segnale di debolezza pazzesco.”, commentano i parlamentari dem in Transatlantico. “Tre votazioni con la scheda bianca, oggi astensione. Questo -dice Renzi- doveva essere l’esame di maturità del centrodestra e loro si sono giustificati…”. Vista la situazione di totale stallo, c’è chi scommette che servirà anche l’intera giornata di domani per le trattative. Sempre che nelle prossime ore, a sorpresa, non arrivi quella proposta che tutto il giorno si è aspettata capace di sbloccare la situazione.