Quirinale, Osho: “Non escludo Mattarella, ormai al Colle i contratti li fanno 7+7”

(Adnkronos) – Visto l’andamento delle elezioni del presidente della Repubblica “non escludo che, a costo di andarlo a pijà a Mondello, vadano a cercare Mattarella per rimetterlo lì dentro. Sembra che sia l’unica soluzione: ormai, tra lui e Napolitano, gli ultimi contratti al Quirinale li fanno sette più sette”. Comincia col botto la chiacchierata di Federico Palmaroli, in arte Osho, con l’Adnkronos sul voto al Quirinale: un tema che appassiona gli italiani e sul quale il vignettista sta facendo numeri da record sui social, dopo due anni trascorsi a parlare di virus e pandemia. 

“Dal mio punto di vista -ammette ‘Osho’- aspettavo questo momento da due anni. Mi sento come un cane tenuto al guinzaglio che all’improvviso viene liberato a correre in una prateria, è il primo vero scontro politico dal momento dell’insediamento di Draghi”. Dal fingersi il filippino che lavora in casa alle facce terrorizzate quando squilla il telefono, le vignette su Mattarella che le studia tutte per sottrarsi a chi vorrebbe riportarlo al Colle sono esilaranti. “Se venisse di nuovo rieletto, sarebbe divertente, perché cercherei di stigmatizzare il disagio che deve provare di essere di nuovo lì dentro controvoglia, quindi mi immagino già degli spunti”, spiega. 

Dal punto di vista più strettamente politico, “era evidente che per il Colle si andasse allo scontro, perché finché ci si deve mettere d’accordo per fronteggiare la pandemia è un conto, ma siccome questo andrà oltre la pandemia, almeno si spera, era inevitabile il clima infuocato, perché è ben più difficile trovare una quadra su questo”, analizza Palmaroli. Che osserva: “Satiricamente parlando Gentiloni era il mio uomo al Quirinale, mentre politicamente, dopo due presidenti vicino al centrosinistra, sarebbe giusto che magari per una volta ce ne fosse uno vicino al centrodestra. Anche se la sinistra dice che devono essere super partes, ma nun me pare che gli ultimi presidenti lo fossero, almeno per origine, al di là dei comportamenti assunti con il mandato”. 

E se “vista la sua vicinanza a Berlusconi anche la Casellati potrebbe essere un buono spunto per delle vignette divertenti, vista anche qualche polemica legata al passato”, il ‘parterre’ di nomi, spesso inopportuni, venuti fuori durante le votazioni al vignettista proprio non piace. “Trovo agghiacciante che si facciano nomi a cazzo, non lo trovo divertente”, sottolinea.  

E Draghi, dato per favorito della prima ora? “Draghi all’improvviso non se lo fila più nessuno, è diventato uno di quelli per cui si dice ‘sai che c’è? Io voto Draghi, facendo un nome così, come fosse Magalli”, scherza Palmaroli. Che conclude con un auspicio: “La cosa strana è che co ‘sta settimana de Quirinale e la prossima di Sanremo, sta pora Omicron non se la fila più nessuno -sorride- e alla fine vedrai che deciderà di andare via da sola, per dispetto”. 

(di Ilaria Floris)