“Caro Marcello, caro Fedele, è stata davvero una bella mattinata nella quale alcuni ‘vecchietti arzilli’, come quelli di Cocoon, hanno ritrovato il gusto del sogno”. Si apre così la lettera che Denis Verdini ha scritto a Marcello Dell’Utri e a Fedele Confalonieri, illustrando la strategia per l’elezione di Silvio Berlusconi a presidente della Repubblica.
“In trent’anni – osserva Verdini – il centrodestra mai è stato così vicino, nei numeri, a poter conseguire un risultato che mai ha ottenuto” e Silvio Berlusconi “ha la legittima ambizione di coronare il suo straordinario percorso. Nessuno nel centro-destra può negargli questa opportunità”.
Verdini suggerisce “di passare dai numeri garantiti da sedicenti portatori di voti, ai nomi. Questo servirà a far scoprire le carte e ad evitare che vi vendano due volte la stessa merce. E di assegnare a costoro una ‘firma’ riconoscibile”. Ciascun gruppo politico del centro-destra dovrebbe quindi farsi riconoscere scrivendo le schede col nome di Berlusconi in modi differenti. Se poi “sfortunatamente” l’elezione non si concretizzasse, Berlusconi “deve permettere a Salvini di portare a termine l’obiettivo di eleggere un presidente di centrodestra, fornendogli tutto il suo appoggio”, vanificando così il “chiacchiericcio” sul fatto che Berlusconi, dopo un eventuale esito negativo della quarta votazione, potrebbe spaccare il centrodestra votando Draghi, Amato o chissà chi altro”.