”Non commento…”. Gianni Letta arriva alla sede della ‘Stampa estera’ per partecipare alla presentazione della biografia di Sergio Mattarella scritta dal professore Angelo Gallippi. L’ex sottosegretario della presidenza del Consiglio, da sempre braccio destro di Silvio Berlusconi, indicato in questi giorni dalla stampa come uno di quelli che più sta mettendo in guardia il Cav dai rischi della roulette quirinalizia, invitandolo a verificare fino all’ultimo i ‘numeri’ in Parlamento, non tradisce la sua proverbiale riservatezza e risponde così all’Adnkronos quando gli viene chiesto un commento sulla fattibilità di una candidatura del leader azzurro al Colle.
Letta si siede in prima fila tra gli ospiti e prima che inizi la conferenza stampa dell’autore del libro viene avvicinato da Ignazio La Russa, anche lui tra gli invitati. I due, mascherina alla bocca, si trattengono a parlare per qualche minuto proprio sul Colle, come confermato dallo stesso vicepresidente del Senato. Poco più in là, c’è pure Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell’Agricoltura quando Mattarella guidava il dicastero della Difesa. Al termine del colloquio Letta, interpellato sui contenuti del vis a vis, si schermisce facendo segno con la mano che non vuole rilasciare alcuna dichiarazione. Proviamo a insistere facendogli notare che proprio oggi sui giornali viene inserito nel borsino del Quirinale come possibile carta coperta a sorpresa. Ma lui con gentilezza ribadisce che manterrà la consegna del silenzio.
Nel corso del dibattito che nasce sulla figura di Mattarella, la moderatrice Giorgia Cardinaletti chiede a Letta se vuol dire la sua e se sa quando ci sarà il vertice di centrodestra annunciato per oggi e poi rinviato. La Russa ‘suggerisce’ di porre la domanda a Letta. Marco Damilano, tra gli oratori sul palco insieme a Ugo Magri, riferendosi alle parole pronunciate da Letta a margine della camera ardente e dei funerali di David Sassoli (”Il clima straordinario in Parlamento per commemorare Sassoli può essere di lezione per l’elezione al Colle”), fa notare che l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio ”ha già detto tanto in questi giorni…”. ”Anche troppo!”, sottolinea Letta che ringrazia e spiega perché non interverrà: ”Avevo detto all’autore del libro che sarei venuto con piacere ad ascoltare, ma non avrei parlato…”.