Niente da fare, per il quinto giorno consecutivo le votazioni per il nuovo Presidente della Repubblica non hanno portato a nulla. E’ anche vero che tra poco si tornerà a votare – la novità del giorno – ma, visti i presupposti, nutriamo forti dubbi che prima di lunedì si possa giungere finalmente ad un nome.
Intanto, e qui ci sarebbe da aprire una super parentesi circa la ‘pessima’ conduzione operata da Salvini (che molto probabilmente sarà costretto a dover riconsiderare la sua stessa leadership all’interno della coalizione), visto che, dopo averla ‘snobbata’ a vantaggio della Moratti, Pera e Nordio, si è poi ‘aggrappato’ all’attuale presidente del Senato, Elisabetta Casellati, che non è riuscita però a guadagnarsi oltre 382 voti, evidenziando un ‘clamoroso’ buco di 71 voti fra gli elettori del centrodestra (complessivamente 453).
Tutti presenti 936 in Aula, con 530 votanti e 406 astenuti (tra questi il ‘fronte progressista: Pd, M5s e Leu), i grandi elettori hanno poi indicato ancora una volta Sergio Mattarella (46 voti), il pm Nino Di Matteo, e da domani componente del Csm (38), quindi Berlusconi (8), stesse preferenze per Antonio Tajani la ministra della Giustizia Cartabia (7), e 6 voti per Pier Ferdinando. Casini
Le schede bianche sono state 11 mentre, tra voti dispersi e schede nulle 18.
Come dicevamo, novità di queste elezioni, è stato deciso oggi (dai capigruppo di Senato e Camera, insieme ai rispettivi presidenti), che ci sarebbe stata una doppia elezione con il sesto scrutinio convocato per le 17.
Come andrà a finire? Sicuramente… ‘come da previsioni‘: molto probabilmente sarà corsa a due fra il premier Draghi ed il ‘povero’ Sergio Mattarella, la cui supplica di non ricandidarlo cadrà nell’indifferenza di una classe ‘politica’ veramente scarsa…
Max