“Ci troviamo di fonte ad una crisi economica senza precedenti, e serve una programmazione che duri minimo tre anni. Ogni giorno lavoro in un governo in cui credo e credo che al 100 per cento debba arrivare a fine legislatura”.
Di Maio spiega a Mirta Merlino ‘l’aria che tira’
Dopo aver fatto capire lui alla Merlino ‘l’aria che tira’ (se poi sia una promessa o una minaccia sta agli elettori deciderlo), il pentastellato ha quindi commentato l’imminenza del 4 maggio… perfettamente in linea con il governo: non spiegando od anticipando nulla, malgrado i tempi stretti per quanti dovranno organizzarsi per tentare di ‘tornare a vivere’.
Infatti, dopo aver precisato che ”Il 4 maggio è sicuramente una data in cui, come ha detto il premier Conte, possiamo passare alla fase due“, il pentastellato s è professato “molto prudente, perché ci sono stati altri Paesi che per la fretta di riaprire sono di nuovo in lockdown“. Dunque, ha aggiunto, “bisogna fare tutto con la massima attenzione, ci dobbiamo avviare verso una fase 2 vera”. Ma cosa intende per ‘tutto’, non si è ancora dato a sapere.
“I 37 mld del Mes contro i 1.500 in discussione?”
Infine, abbozzando qualcosa riguardo alla scena europea, Di Maio ha affermato che “Il dibattito sul Mes non è esaustivo, perché dibattiamo su 37 miliardi quando stiamo discutendo di 1.500 miliardi”. Dunque, ha auspicato, molto meglio un accordo sul recovery Fund o sugli Eurobond: “Andiamo a raggiungere il migliore accordo possibile, che vale tra 1.000 e 1.500 miliardi. Ragioniamo sull’obiettivo finale, dobbiamo essere uniti”.
Max