L’ascesa della curva epidemica nell’ultima settimana del 2017 continua, spiegano gli esperti, segnalando che lincidenza dei virus influenzale “è superiore a quello osservato nella precedente stagione” influenzale. Al momento le regioni maggiormente colpite dall’attività virale sono Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Liguria, Marche, Basilicata e Calabria, seguite da Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania e Sardegna. Tanto per dare idea della situazione, l’ultimo bollettino della rete Influnet ha reso noto che nella settimana tra Natale e Capodanno, sarebbero stati colpiti complessivamente 673 mila italiani, per totale ad oggi di 2.168.000 italiani censiti dall’inizio della sorveglianza. Come spiega l’Istituto superiore di sanità, lincidenza è pari a 11,11 casi per mille assistiti. Ovviamente a pagare il tributo maggiore sono i bambini al di sotto dei 5 anni (circa 29,2 casi per mille assistiti), e quelli tra 5 e 14 anni (19,0). Tuttavia gli esperti sottolineano anche un significativo aumento tra gli anziani, in cui l’incidenza è pari a 6,3 casi per mille assistiti. La situazione è in linea con l’andamento dello scorso anno, gli ultimi dati evidenziano una curva sovrapponibile, spiega allagenzia di stampa AdnKronos Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, commentando il dato secondo cui già oltre 1 milione e 400 mila italiani sono stati colpiti dall’influenza. Nello specifico, dal 18 al 24 dicembre, sono registrati circa 400mila casi ma, avverte lesperto, “senz’altro il dato di quest’ultima settimana sarà ancora in crescita”. Da non trascurare poii, aggiunge Pregliasco, “i virus similinfluenzali, che aumentano la percezione. La vera influenza si evidenzia con l’insorgenza brusca della febbre oltre i 38, la contemporanea presenza di almeno un sintomo sistemico cioè dolori muscolari, articolari o senso di spossatezza e almeno un sintomo respiratorio come il naso chiuso. E’ la triade più pesante, quella che ci costringe a letto”. Al momento infatti, “stanno circolando i virus attesi, e bene ha fatto quindi chi si è vaccinato. Finora osserva il virologo – sono stati colpiti soprattutto i bimbi. Sono loro gli untori della malattia, quelli che la diffondono poi a tutta la popolazione. E’ presto per dare una prospettiva di fine stagione, di sicuro con la riapertura delle scuole vedremo l’effetto, se siamo arrivati al picco nella prossima settimana o se la stagione può diventare più impegnativa. Ad oggi ricalca quella dello scorso anno che è stata di media intensità. Dipenderà ora da come si muove la temperatura, se rimarrà rigida, e anche se si inserisce il terzo virus atteso, che per ora manca, e che in Australia ha dato una stagione vivace. Ad ora la situazione conclude il dottor Pregliasco – è come da previsione, ma fino a che non scavalliamo la metà del mese di gennaio non possiamo dirci scampati da potenziale pericolo”.
M.