Ora che, grazie a Dio, per ‘immunità di gregge’, clima primaverile, e l’altissima platea di persone vaccinate, i contagi iniziano a scemare, abbiamo capito che ‘obtorto collo’, non finisce qui, e che quello con le varianti sarà un appuntamento che andremo a rinnovare per ancora altri anni.
Dunque, molto verosimilmente, così come accade per la comune influenza, sarà probabilmente approntato uno specifico ‘farmaco’ da assumere con cadenza stagionale.
Ma spesso certa scienza, dando per scontato di essere facilmente interpretabile, pecca nella comunicazione fino a creare, come accaduto, addirittura equivoci autolesivi.
Ad esempio, più scienziati e virologi hanno già avvertito che il vaccino, così per come siano stati abituati a vedercelo iniettare – per ben tre volte – se non di fronte a situazione di estrema fragilità (immunodepressi in primis), somministrato per la quarta volta in persone sane, potrebbe causare danni e reazioni ‘pericolose’ nei confronti del nostro sistema immunitario.
Dunque, non sarà ‘una quarta dose’ (lasciando intendere che forse si differenzia dal vaccino sin qui usato), ma un farmaco ex novo, appositamente studiato per le varianti.
Infatti stamane per fare chiarezza sulla situazione è intervenuto il docente della Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco il quale, come vedremo forse ‘spiazzandoci un po’, ha annunciato che arriveremo ad una sorta di strategia antinfluenzale: ”Il vaccino aggiornato risulta già predisposto, alcune aziende hanno detto che servono 100 giorni per averlo disponibile. I dati di efficacia evidenziano non grossissime differenze rispetto a quello attuale. Quindi bisognerà vedere. E’ una questione io credo di disponibilità di prodotto, di produzione e di validazione perché come per il vaccino antinfluenzale, ogni anno si percorre una prassi semplificata ma comunque necessaria di revisione e di registrazione dell’efficacia“.
Dunque, stando a quanto affermato dal noto virologo milanese, ora bisogna capire “se e quando ci sarà la disponibilità di dosi del nuovo prodotto, o se comunque in autunno si farà questo che abbiamo con la stessa strategia e il target della vaccinazione antinfluenzale”.
Pregliasco conferma poi che il vaccino, o farmaco in questione, non sarà esattamente lo stesso si qui usato: “E’ possibile ma non parlerei di quarta dose, ma di un richiamo vaccinale che come per l’antitetanica usa sempre lo stesso farmaco“. Del resto il vaccino che abbiamo – spiega il virologo – ha una cross reattività quindi l’efficacia c’è: un 63% di evitare l’infezione e un 93% di evitare le forme gravi. E come abbiamo visto da esperienze su altri vaccini, il fatto di fare una somministrazione meno ravvicinata potrebbe dare una risposta immunitaria più che buona”
Max