(Adnkronos) – “E’ giusto ampliare la platea della quarta dose” di vaccino anti-Covid a over 60 e fragili di ogni età, come raccomandato dall’Agenzia europea del farmaco Ema e dall’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). “Non c’è dubbio che è molto importante fare” il secondo booster. “Dall’altro lato, però, occorre continuare a esercitare il massimo della prudenza. Bisogna stare molto attenti. C’è stata troppa impressione di un ‘rompete le righe’. La gente non porta più la mascherina. E ci sono stati un po’ di errori, per esempio nel non mantenere la mascherina nei luoghi di lavoro, nel fare tutti questi concerti con molte decine di migliaia di persone tutte insieme. Questo è un modo per invitare a nozze il virus”. E’ la visione di Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs.
“Soprattutto le persone a rischio – commenta all’Adnkronos Salute – dovrebbero farla subito la quarta dose, ma bisogna innanzitutto valutare le priorità, perché ci sono anche tante persone che ancora non hanno fatto la terza dose. Quindi è una priorità fare in modo che la facciano. E la quarta dose è importante soprattutto per quelli a rischio e che hanno molti contatti. Non ci sono dubbi su questo. Io dico che bisogna essere molto prudenti, perché abbiamo ancora parecchi morti. E’ meglio avere un atteggiamento orientato alla situazione più negativa che si potrebbe avere, per poter prendere decisioni più prudenziali. Se poi va meglio di come si era previsto, tanto meglio. Piuttosto che essere ottimisti e far circolare il virus e rischiare poi di avere un aumento della contagiosità e quindi un aumento dei morti e tutto il resto”.
Anche perché, avverte Garattini, “far circolare il virus vuol dire aumentare le possibilità di varianti. Non è detto che queste si formino solo in Africa o in India. Si possono formare anche da noi se il virus circola a sufficienza. Questo è un virus che conosciamo ancora molto poco e ci sta riservando molte sorprese. Molti pensavano che a partire dall’aprile ci sarebbe stata una diminuzione” dei casi, “molti pensavano che il caldo avrebbe risolto i problemi. Penso che si debba essere molto cauti nel fare le previsioni” su Sars-CoV-2. “Meglio dire che non sappiamo cosa succederà e stare attenti a come si evolve la situazione”.