Solo ieri il Ceo della Pfizer (Albert Bourla), assodato che purtroppo anche la dose booster ha una copertura limita (tanto è che è allo studio un vaccino annuale), ha annunciato che molto probabilmente si dovrà andare incontro ad una quarta dose.
Un’affermazione che ha trovato subito l’opposizione del direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, che oggi ha commentato: ”Lo dico oggi per Pfizer, ma è lo stesso discorso già fatto per Moderna: è gravissimo che i Ceo di grandi aziende farmaceutiche parlino, come esperti, della necessità di una quarta dose di vaccino anti-Covid. E’ fuori luogo che l’amministratore delegato di un’azienda dica quello che si deve fare“.
In tutto ciò, avverte il noto infettivologo ligure, “Il coronavirus, intanto, rialza la testa, ma dobbiamo abituarci all’altalena del numero dei contagi, che si alzano e si abbassano. In questo momento però dobbiamo vedere i numeri della malattia grave, che sono bassi, e sapere che una quota significativa dei ricoveri in ospedali non è per Covid, ma per altro e poi si scopre la positività”.
Una situazione ‘in divenire’ le cui conseguenze sono ancora una volte sconosciute, basti pensare che, in Cina, in diverse città è addirittura tornato il lockdown, “Lì la situazione è difficile – commenta Bassetti – ma il nuovo lockdown sancisce definitivamente il fallimento della strategia ‘zero Covid’. In Cina la variante Omicron è arrivata dopo rispetto all’Italia perché avevano cercato di contenere il virus con la strategia ‘zero Covid’, ovvero tamponi a tutti e poi quarantene lunghe. Ma con Omicron non si possono usare le stesse strategie di Delta. La variante è incontenibile, ha una contagiosità 5-6 volte maggiore”.
Quando gli chiedono senso lui cosa andrebbe fatto? Secondo Bassetti, ”Devono cambiare modello, passare dall’obiettivo ‘zero Covid’ alla mitigazione dell’impatto sugli ospedali, come abbiamo fatto in Europa – suggerisce Bassetti – Oggi serve la convivenza con il virus e se hai i sintomi, spesso blandi come un’influenza, stai a casa. Questo sta avvenendo anche in Italia – sottolinea -, abbiamo il 5% di riempimento delle terapie intensive. Oggi i numeri sono questi, poi vedremo come la situazione epidemiologica cambierà nelle prossime settimane”.
Infine, commentando la situazione in Ucraina, l’infettivologo avverte che “Arrivano notizie di tanti profughi ucraini arrivati in Italia e positivi, molti sono nei Covid hotel. Dobbiamo fare attenzione a queste situazione per evitare focolari di ritorno con nuove varianti. Non possiamo permettercelo queste persone vanno vaccinate, tamponate con controlli costanti, ma soprattutto – conclude Bassetti – è necessario il sequenziamento dei tamponi per verificare la presenza di nuove varianti“.
Max