Mentre il mondo dello sport in questi giorni s’interroga sulla ripresa del campionato di Serie A, ci sono molte altre discipline, e relativi centri sportivi e di allenamento che aspettano una risposta. È innegabile che il calcio sia la locomotiva economica del mondo sportivo italiano, ma molte altre realtà attendono di conoscere il loro destino.
Una risposta è attesa anche sulla riapertura di piscine, palestre e centri sportivi, per cui non è ancora stato indicato un periodo plausibile di riapertura. A rompere il silenzio in tal senso è stato lo stesso ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che in un’intervista al Corriere della Sera ha posto un tempo limite per l’annuncio della data di ripresa delle suddette attività.
Si è espresso così sulla questione Vincenzo Spadafora: “Per quanto riguarda gli altri sport, entro fine settimana dovrebbero essere varate anche le linee guida da seguire per palestre, piscine e centri sportivi. Nel prossimo Dpcm spero sarà indicata la data precisa per la ripresa delle loro attività”. Il 18 maggio, quindi, si avrà la certezza della data di riapertura di palestre, piscine e centri sportivi.
Intanto una cosa appare certa: il modo di intendere l’allenamento cambierà. Così come anche il modo di vivere la palestra o la piscina. Gli spazi comuni, ad esempio, saranno vietati. Niente spogliatoi quindi, si dovrà arrivare già cambiati. Ci sarà da rispettare inoltre la distanza minima di si curezza, e per i centri più piccoli l’ingresso sarà su appuntamento. L’istruttore dovrà indossare la mascherina ed è stato calcolato in 7 metri quadrati lo ‘spazio vitale’ per ogni individuo.