La Fase 2 dell’emergenza coronavirus attraversa un’altra tappa, che prenderà il via il prossimo 18 maggio. Data in cui diverse attività riapriranno i battenti dopo il lungo stop. Negozi, parrucchieri, bar e ristoranti: serrande alzate e ripresa in sicurezza per un graduale ritorno alla normalità. C’è però chi ancora attendere di sapere il proprio destino.
Il mondo dello sport, ad esempio, vive ancora in un limbo che potrebbe presto essere scavallato. E per sport non si intende solo il calcio, ma tutta quella serie di attività come palestre, centri danza e centri sportivi che non hanno ancora una data certa di riapertura, A fugare diversi dubbi ci ha pensato però il ministro dello Spot Vincenzo Spadafora nel corso di un intervento al senato.
Finalmente c’è un a data: 25 maggio. Che indica però solamente il tempo limite entro il quale palestre, centri danza e centri sportivi possono ripartire. Non è detto, infatti, che la ripresa possa avvenire prima come confermato dallo stesso Spadafora: “Proporrò per il prossimo dpcm la riapertura di tutte queste attività e centri al massimo entro il 25 maggio. Abbiamo inviato al CTS le linee guida per la riapertura di questi centri. Se avremo una risposta positiva anche prima è possibile anticipare le riaperture. La data limite è comunque il 25 maggio”.
Il discorso si è poi spostato sul calcio, per cui dal 18 maggio è prevista la ripresa degli allenamenti di squadra, anche se non esiste al momento una data certa per la ripresa del campionato: “L’altro ieri sono arrivate le valutazioni del CTS sul protocollo per la ripresa degli allenamenti. Nel caso in cui emerga un solo caso all’interno della squadra tutto lo staff e giocatori dovrebbero restare in isolamento”
Ha continuato Spadafora: “Le osservazioni formulate dal CTS verranno prese in esame dalla Figc che adatterà il protocollo. Se il campionato riprenderà lo farà a seguito di una serie di attività che consentiranno di riprendere in sicurezza. Non era possibile scegliere solo per fretta. Un’incertezza comune a molti altri paesi. C’è stata un’evoluzione legittima delle idee sulla situazione. Se oggi il campionato riprenderà lo farà a seguito di una serie di iniziative che permettano di farlo in sicurezza”, ha concluso il ministro dello Sport.