ECONOMIA

Quando arriva la cassa integrazione di aprile: perché il pagamento è in ritardo

Quando arriva la cassa integrazione di aprile? Questa è la domanda che si pongono tantissimi italiani ormai esasperati e a secco da oltre due mesi. L’emergenza sanitaria che ha costretto tantissime persone a casa, senza possibilità di lavorare, ha prodotto numerose situazioni complicate e al limite della povertà, in attesa di una cassa integrazione che sembra non arrivare mai.

Dopo le polemiche per gli imperdonabili ritardi, un possibile cambiamento potrebbe esserci a breve, grazie al Decreto Rilancio che, oltre a prorogare la Cassa Integrazione, dovrebbe anche modificare e snellire il procedimento tecnico per i pagamenti.

Andiamo a vedere tutte le novità del decreto per sapere quando sarà pagata la cassa integrazione di aprile, come riceverla e perché la cig è in ritardo.

Perché non arriva la cassa integrazione di aprile, maggio: nuovo iter nel decreto rilancio, a pagare è direttamente l’Inps. Quando viene pagata la cassa integrazione

Il decreto Rilancio prevede l’estensione della cassa integrazione guadagni in deroga per i periodi successivi alle prime 9 settimane sotto autorizzazione dell’Inps. Questa misura si aggiunge alle settimane precedenti, che erano riconosciute dalle Regioni.

Questo cambiamento potrebbe essere molto importante. Il datore di lavoro che chiede gli ammortizzatori sociali in deroga, quindi per le 5 settimane fino al 31 agosto 2020, e poi per le successive 4 settimane fino al 31 ottobre 2020, dovrà fare richiesta direttamente all’Inps.

Sarà l’Istituto previdenziale a monitorare i limiti di spesa riferendo al Ministero del Lavoro, e in questo modo il pagamento dovrebbe essere diretto e più veloce.

Cassa integrazione Inps, come presentare la domanda, requisiti, date, scadenze. Entro quando sarà pagata la cassa integrazione: anticipazione 40% e saldo

La domanda di cassa integrazione si inoltra all’Inps entro il quindicesimo giorno dall’inizio della riduzione o sospensione dell’attività lavorativa. Il datore di lavoro deve fornire tutti i dati necessari per calcolare l’anticipo della prestazione ai suoi dipendenti.
Nella domanda bisogna specificare la lista dei beneficiari e le ore di sospensione o riduzione del lavoro. L’impegno dell’Inps è di autorizzare e disporre il pagamento di un anticipo della cassa integrazione in 15 giorni dal ricevimento delle domande.
L’anticipazione è basata sul 40% delle ore che sono state autorizzate. Dopo la trasmissione completa dei dati da parte dei datori di lavoro, l’Inps si occupa di inoltrare i pagamenti della bintegrazione residua.
I tempi per inviare i dati all’INPS, in merito alle domande già autorizzate nel periodo tra il 23 febbraio 2020 e il 30 aprile 2020 sono di 20 giorni dall’entrata in vigore del Decreto.