In Italia ci sono istituti scolastici in grado di formare al meglio le giovani generazioni e di prepararle non solo per i successivi studi universitari, ma anche per il mondo del lavoro. Lo dice con i numeri la nuova classifica di Eduscopio, il portale della Fondazione Agnelli, che con dati oggettivi e puntuali ha stilato lelenco delle migliori scuole italiane, quelle considerate deccellenza.
Tra i fattori che vanno a decretare in che modo un istituto possa essere considerato migliore rispetto agli altri cè il livello con cui gli studenti si presentano alluniversità, il numero di esami superati e la media voti ottenuta al primo anno da immatricolati, la percentuale dei diplomati occupati nonché la coerenza tra studi fatti e lavoro svolto.
Si scopre così, ad esempio, che a Roma il Torquato Tasso è il miglior liceo Classico per il secondo anno consecutivo, mentre tra gli Scientifici lAugusto Righi, terzo lo scorso anno, ha scalzato in vetta il Virgilio. A Milano, invece, tra i Classici svetta la paritaria Alexis Carrel della Fondazione Grossman, che ha battuto unaltra paritaria, il Sacro Cuore di Lambrate primo lo scorso anno. Si conferma in testa, tra gli Scientifici, lAlessandro Volta. Nessuna novità a Napoli, dove per Eduscopio il Sannazzaro e il Mercalli si confermano rispettivamente miglior Classico e migliore Scientifico, e a Torino, dove primeggiano ancora il Cavour e il Galileo Ferraris.
Per la nuova edizione di Eduscopio – che prende in considerazione anche gli istituti di Genova, Bologna, Firenze, Palermo e Bari – i ricercatori Gianfranco De Simone e Martino Bernardi hanno analizzato i dati di 1 milione e 260 mila diplomati italiani, in tre successivi anni scolastici, e circa 7 mila scuole. “Eduscopio è diventato in questi anni un riferimento – commenta Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli – come dimostrano gli utenti unici, un milione e duecentomila, che hanno a oggi visitato il portale”.
Lincremento medio dei visitatori è stato dell8,4% e le pagine del portale consultate superano i 5 milioni. “Eduscopio è utile perché consente di comparare le scuole dellindirizzo di studio che interessa allo studente nellarea dove risiede sulla base di come queste preparano per luniversità o il mondo del lavoro – prosegue Gavosto -. Ha successo perché le informazioni che contiene sono frutto di analisi accurate a partire da grandi banche dati, perciò oggettive e affidabili. Inoltre, è di facile consultazione e aiuta chi non si accontenta del passa parola e, in modo particolare, quelle famiglie che non possono contare su reti sociali e culturali forti. In questo senso, è uno strumento democratico”.
Tra le novità di questanno, la più rilevante è la percentuale di diplomati in regola, ovvero lindicatore per ogni scuola di quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciatura il diploma 5 anni dopo. Se la percentuale è alta, la scuola è inclusiva e si impegna a portare avanti il maggior numero di studenti; se è basso, la scuola è molta selettiva e gli studenti sono incappati in bocciature o hanno abbandonato listituto. A questo riguardo, lanalisi rivela, al contrario di quello che si potrebbe immaginare a livello intuitivo, che “in media gli studenti che provengono dalle scuole più inclusive – spiega Gavosto – sono quelli che ottengono i risultati migliori”.
Altra tendenza generale riguarda il numero di immatricolati provenienti dagli istituti tecnici, che dopo una lunga recessione è in ripresa.