(Adnkronos) –
La telecronaca show è uno dei marchi di fabbrica dei Mondiali in Qatar. Evidentemente una scelta precisa della Rai, che ha deciso di puntare su due commentatori fuori dalle righe, Lele Adani e Andrea Stramaccioni. Una conferma il primo, che da sempre usa questo registro e che per la Coppa del Mondo ha rispolverato tutto il suo repertorio di esagerazioni, retorica e racconto urlato. Una sopresa il secondo, un allenatore che commenta il calcio esaltando le prestazioni degli emergenti, dall’Arabia Saudita all’Iran.
Sono diversi tra loro ma rischiano di influenzarsi a vicenda. La corsa alla frase a effetto, alla formula più sparata, sta innescando una spirale che porta al grottesco. Anche perché il personaggio, il commentatore, non può diventare il protagonista al posto del calcio, della partita, dei giocatori, di quello che succede in campo. L’uomo del Sudamerica, Adani, contro l’uomo del Golfo Persico, Stramaccioni. Può funzionare fino a quando non si supera il limite.
E’ qui che il personaggio Adani distacca il personaggio Stramaccioni: il senso del limite. Stramaccioni è ancora ampiamente dentro, Adani no. Ormai abituato alla Bobo tv, il format su Twitch che condivide con Vieri, Ventola e Cassano e che ha portato ‘in pillole’ anche in Rai, ha ribaltato l’equilibrio tra prima voce e seconda voce, tra telecronista e commentatore.
Ieri, al gol di Messi, il telecronista Rai Stefano Bizzotto è stato travolto dal monologo urlato, a tratti sconnesso, di Adani. “Leo Messi! Il sinistro migliore del mondo! Da Di Maria a Messi, sempre Rosario! La città del calcio, uno per l’altro, si sblocca la partita!”. “Tutti in piedi per il miglior giocatore del mondo! Rispetto per il numero uno!”. “Rosario, città del calcio! Per questo calciatore che troppe volte è stato criticato, anche quando era a Barcellona, quando è arrivato sofferente da giovane, non ha mai dimenticato l’Argentina. Parla rosarino, sente l’Argentina nel sangue, ha pianto per la Selección ed è lui che la tiene in vitaaaa!”.
Una valanga che ha messo in silenzio Bizzotto, la notte rispetto al giorno in confronto con Adani, che fino a prova contraria deve parlare per primo e deve poter raccontare quello che sta succedendo, prima di qualsiasi commento.
Poi, il commentatore Adani ha lasciato il posto al tifoso Adani, tracimando nel sovrannaturale. “La mistica che entra in campo. Abbiamo nominato Diego 10 minuti fa: con Diego dentro tutto è possibile! Ed ecco il pianto dell’Argentina e gli occhi spiritati del miglior giocatore del mondo. Vamos!”. Il limite alla telecronaca show è stato superato. (di Fabio Insenga)