PYONGYANG: ‘LA RISOLUZIONE ONU È UNA SCELLERATA PROVOCAZIONE CHE RAFFORZA LA NOSTRA DETERMINAZIONE’

    ‘Questa risoluzione è il prodotto di una scellerata provocazione fabbricata dagli Usa con metodi spregevoli e viziosi per colpire il nostro legittimo diritto all’autodifesa”. E’ stata l’agenzia di stampa Kcna ad amplificare quanto dichiarato dal ministero degli esteri di Pyongyang in risposta alle decisioni intraprese ieri dall’Onu nei confronti della Corea del Nord. Sanzioni che, a detta del ministero, altro non fa che rafforzare la determinazione a “seguire questa strada a passo più sostenuto senza minime deviazioni fino alla fine della battaglia”. Da Ginevra, a margine della conferenza sul disarmo, il diplomatico nordcoreano Han Tae Song ha affermato che “le sanzioni e la campagna di pressione del regime di Washington per cancellare completamente la sovranità della Repubblica popolare di Corea e il diritto alla sua esistenza sta raggiungendo un livello estremamente sconsiderato”. Intanto sul fronte opposto Song Young-moo, ministro della Difesa di Seul, ha annunciato di qui a brevissimo la creazione di una specifica e sofisticata unità di forze speciali, da utilizzare nella neutralizzazione dei vertici del regime nordcoreano. Denominata ‘Spartan 3000’, questa speciale equipe elitaria di militari di elite, è in grado di essere operativa in sole 24 ore l’unità, nasce soprattutto con lo scopo di intimidire Pyongyang, scoraggiandola qualora intedesse colpire a sorpresa. Dal canto suo il New York Times ha commentato tale annuncio spiegando che “Raramente un governo annuncia pubblicamente una strategia di eliminazione di un capo di stato. Ma la Corea del sud vuole che il vicino tema le conseguenze di un ulteriore sviluppo del proprio arsenale nucleare. E la posizione sempre più aggressiva del sud ha anche lo scopo di spingere la Corea del nord ad accettare l’offerta di colloqui del presidente Moon Jae-in”. Ma come chiarisce in merito Shin Won-sik, generale ed ex stratega militare sudcoreano, “La migliore forma di deterrenza che abbiamo – a parte la scelta di dotarci anche noi di armi nucleari – è fare in modo che Kim Jong-un tema per la propria vita”.
    M.