In questi giorni i fari internazionali sono puntati sull’Uzbekistan, in particolare sulla mitica città di Samarcanda, dove è in atto il vertice SCO (l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai che, dal 2001, vede ogni anno riunirsi i leader di Cina, Russia, India, Pakistan, e delle nazioni dell’ex Unione Sovietica dell’Asia centrale di Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan).
Un vertice che prende forma intorno ad una risoluzione congiunta – a favore della Russia – che certo la dice lunga sull’aria che tira da quelle parti: “Tutte le sanzioni economiche, eccetto quelle adottate dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, sono incompatibili con la legge internazionale“.
Ed oggi, nell’ambito dei previsti incontri bilaterali, il presidente russo – per la prima volta ‘in trasferta’ dallo scorso 24 febbraio, quando le sue truppe hanno fatto irruzione in Ucraina – ha incontrato sia il premier indiano Narendra Modi, che il leader turco, presente al vertice come ‘osservatore’. Attesa anche per il ‘faccia a faccia con Xi, arrivato da Pechino – almeno sulla carta – animato da buone intenzioni.
Raggiunto dagli inviati del ‘Times of India ‘, al termine dell’incontro con Modi, in merito al conflitto Putin ha affermato che “So della posizione sul conflitto in Ucraina e anche delle preoccupazioni. Vogliamo che tutto questo finisca il prima possibile, ma l’Ucraina è fissata sul raggiungere i suoi obiettivi sul campo di battaglia. Vi terremo al corrente di quanto accade lì“.
Dal canto suo il leader indiano ha tenuto a rimarcare che “Oggi non è tempo di guerra”. Con Putin, ha rivelato, “abbiamo la possibilità di parlare di come possiamo andare avanti sulla strada della pace. Abbiamo parlato varie volte delle relazioni bilaterali India-Russia e di varie questioni. Dobbiamo trovare il modo per rispondere ai problemi“, riferendosi poi alle materie prime che l’India importa dalla Russia.
Max