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“Putin non dichiarerà guerra all’Ucraina il 9 maggio. Sulla visita del Papa non c’è stato nessun contatto. Il Cremlino smentisce le ‘fake’ in circolo

Purtroppo, come abbiano avuto più volte modo di scrivere in queste lunghe settimane di guerra, viviamo una situazione per cui ogni notizia o dichiarazione proveniente da ambo le parti, è pressoché impossibile da verificare. Dunque, è brutto a dirsi, ma spesso – essendo la verità la prima vittima a cadere – propaganda a parte, spesso si guadagna un pelo in più di credibilità la nazione ritenuta maggiormente ‘vulnerabile’.

Poi è abbastanza chiaro che, avendo Mosca invaso, usando una violenza inaudita, ogni notizia o affermazione ‘partorita’ da quelle parti, susciti da subito grande dubbi.

Il Cremlino smentisce: “Il 9 maggio Putin non dichiarerà guerra all’Ucraina, e non ufficializzerà nessuna mobilitazione, non ha senso”

Ora, premesse le evidenti ‘corbellerie’ uscite dall’incauta bocca del ministro Lavrov, e gli sbalorditivi e folli richiami alla ‘guerra santa’ del ‘papa’ ortodosso, Kirill, propaganda a parte in questi giorni ne abbiamo ascoltate e viste di tuti i colori.

Tuttavia, grazie a questa enorme mole di notizie, più o meno inattendibili, l’attenzione generale si è spostata sulla parata militare del 9 maggio in Russia, quando – come ogni anno – sarà celebrata la vittoria sul Nazismo. Per quel giorno è stato infatti detto di tutto e di più, quasi che per la Russia non vi siano altre circostanze per dichiarare guerra al mondo!

Così, mentre ‘ci si consuma’ sull’attesa, oggi ci ha pensato Dmytry Peskov, portavoce del Cremlino, ad assicurare da subito che, ‘intanto’ il presidente russo il 9 maggio non dichiarerà affatto guerra all’Ucraina, e che, tantomeno, ‘leggerà’ l’annuncio di una mobilitazione nazionale.

Come ha infatti riferito Peskov, ”Non c’è alcuna possibilità. Non ha senso”.

Il Cremlino: “Nessun accordo per un incero con il Papa, iniziative del genere  dovrebbero passare dai servizi diplomatici”

Ma non solo, intuendo le conseguenze di un’eventuale forma di non rispetto, il portavoce del Cremlino ha anche tenuto a rimarcare che “non sono stati raggiunti accordi su un incontro tra Papa Francesco ed il presidente. Iniziative del genere  dovrebbero passare dai servizi diplomatici”, ha giustamente fatto osservare Peskov, smentendo così chi continua ad affermare che Putin avrebbe ‘snobbato’ Bergoglio.

Il Cremlino: “Nessun assalto alle acciaierie Azovstal, l’ordine di annullo è stato dato dallo stesso Putin. Controlliamo soltanto il tiro nemico”

Un’altra precisazione di Peskov riguarda invece l’ormai estenuante situazione delle acciaierie di Azovstal, rispetto alle quali il Cremlino nega fortemente  che le sue truppe abbiano lanciato un assalto all’acciaieria perché, tiene a sottolineare il portavoce, “L’ordine di annullare qualsiasi assalto è stato dato pubblicamente dal comandante in capo (dunque lo stesso Putin,ndr). Peskov ha quindi chiarito che al momento “Non c’è nessun assalto”, e che i soldati russi si limitano soltanto a “fermare molto rapidamente i tentativi dei combattenti ucraini di raggiungere postazioni di tiro“.
Max