“Gli oppositori geopolitici dei Paesi della Csi sono pronti a mettere in pericolo qualsiasi nostro Stato scatenando un massacro sanguinoso“. Queste le ultime affermazioni del presidente russo, Vladimir Putin, alla vigilia della pubblica cerimonia di ‘annessione’, che domani vedrà in una piazza moscovita, la presenza dei leader filorussi delle aree ucraine protagoniste dei referendum dello scorso week end.
Come riportato dall’agenzia di stampa ‘Ria Novosti’, lo Zar – intervenendo nella riunione con i capi dei servizi di intelligence dei Paesi della Comunità degli Stati indipendenti – sarebbe dunque tornato a lanciare invettive e minacce a danno dell’Occidente, nei confronti del quale si è detto pronto “a provocare rivoluzioni colorate e bagni di sanguein ogni Paese”. Tuttavia, ha poi scritto il ‘Telegraph ‘, Putin non ha ‘circostanziato’ gli obiettivi delle sue minacce, omettendo a quali Stati si riferisse.
Dopo aver rimarcato che quanto sta accadendo a ridosso dei Paesi della Comunità degli Stati indipendenti, richiede più attenzione, parlando della guerra in Ucraina ha commentato che è frutto del crollo dell’Urss: “Basta considerare quello che sta accadendo ora fra la Russia e l’Ucraina, quello che accade alle frontiere di alcuni Paesi della Comunità degli Stati indipendenti. E’ tutto il frutto del crollo dell’Urss“.
Max