Un modello di protesi al seno è stato ritirato dal mercato in Francia, per il rischio di concorso nella formazione del cancro. È quanto risulta dalla decisione dellagenzia sanitaria francese che si occupa della sicurezza dei prodotti medici (Ansm), che ha quindi tolto dal mercato una tipologia di impianto di protesi mammarie macrotesturizzate, oltre a degli impianti mammari con superficie ricoperta da poliuritene, a causa dellincidenza di rischio legato allinsorgere di una forma di tumore molto rara, il linfoma anaplastico.
Francia ritira protesi al seno: le ragioni della decisione
LAnsm, sul proprio sito, ha dunque annunciato che un modello specifico di protesi al seno è stato ritirato dal mercato per il rischio che possa incidere nella formazione di una tipologia tumorale. Nel dettaglio, lagenzia specifica però che lazione ha i caratteri della misura precauzionale, diffidando peri il momento le donne portatrici di questo tipo di protesi a richiedere interventi di espianto. Nel frattempo, in Italia, dal ministra della Salute Giulia Grillo è giunta la richiesta al Consiglio superiore di sanità di esprimere un parere, con carattere di urgenza, per quanto riguarda la sicurezza delle “Protesi mammarie a superficie testurizzata e linfoma anaplastico a grandi cellule”, considerando la “decisione delle autorità francesi di ritirare dal mercato tali protesi” per rischio che possano causare o favorire la formazione del cancro di linfoma anaplastico. Dal ministero viene domandato il parere per dare avvio, eventualmente, ad azioni contro le aziende che producono dispositivi medicali a rischio. Parlando in cifre, nello Stato francese si stima che circa 400mila donne siano state destinatarie di questo tipo di impianto, Lagenzi ha deciso per il ritiro in maniera preventiva al fine di “ridurre lesposizione delle donne al rischio di Linfoma Anaplastico a Grandi Cellule (Alcl), che resta un rischio raro ma grave”. Una rarità dellincidenza che, per lagenzia, non determia duinque la necessità urgente “dellespianto preventivo per le donne portatrici di tali impianti”. timi 4 anni.