Se ne parla ormai da mesi, la situazione è sotto gli occhi di tutti, e non sono bastati ne gli allarmi lanciati dall’Istat, e ne la cruda analisi delle associazioni di categoria, affinché il governo prendesse una posizione netta rispetto alla scadenza del blocco dei licenziamenti (attualmente prevista per fine agosto). Se da una parte è vero che, raggiunto l’accordo europeo, ‘qualcosa arriverà’, dall’altra val la pena tenere sempre a mente che in Italia la disoccupazione ha raggiunto livelli di tale intensità, da far addirittura temere per l’allarme sociale che rischia di innestarsi. Guarda caso, ‘gettando le mani avanti’, nei giorni scorsi il ministro dell’Interno, Lamorgese, ha preannunciato che da settembre in poi non è da escludersi qualche manifestazione di protesta, alludendo però più a questioni ideologiche, o politiche, che realmente sociali, dettate cioè ‘dalla fame’.
La ‘Triplice’ al governo: “Sono vostre responsabilità”
Dunque bene ha fatto stamane la ‘Triplice’ (Cgil Cisl e Uil), a riportare la reale pericolosità di una ‘reazione’ sociale, rispetto alla mancanza di lavoro e non per ‘slogan’ o bandiere. Lo hanno ribadito all’unisono firmandolo in tre, Maurizio Landini, Annamaria Furlan, Pierpaolo Bombardieri (nella foto), attraverso un comunicato che, senza troppi giri di parole recita: “Se il governo non prorogasse il blocco dei licenziamenti sino alla fine del 2020, si assumerebbe tutta la responsabilità del rischio di uno scontro sociale“.
I sindacati: “Ora coesione sociale ed investimenti”
Ma non solo, prosegue il comunicato stilato dalle tre sigle sindacali, ”Chi pensa di anticipare quella data alla fine dello stato di emergenza, dimostra di non avere cognizione delle elementari dinamiche del mercato del lavoro e di non preoccuparsi delle condizioni di centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori. Chi pensa che possano stare insieme sgravi contributivi e fiscali generalizzati (vedi Irap) e licenziamenti – avvertono quindi Landini & C. – non capisce che ora è il tempo della coesione sociale e degli investimenti sul lavoro“
La ‘Triplice’: “Il 18 settembre verso lo sciopero generale”
Dunque, annunciano i sindacalisti, ”Cgil, Cisl, Uil hanno già indetto un’iniziativa per il 18 settembre: che possa essere trasformata in uno sciopero generale dipenderà solo dalle scelte del governo e della Confindustria”.
Come dire: ‘uomo avvisato…’
Max