Progetto Tav: Salvini invita la giunta a proseguire e di non tornare indietro

    Il vice-premier del nuovo governo Conte, Matteo Salvini si pronuncia con fermezza sull’idea di bloccare il progetto della Tav. “Occorre andare avanti e non tornare indietro”, si esprime il capogruppo della lega rivolgendosi al primo ministro e ai suoi colleghi pentastellati. Poi sottolinea: “L’opera serve? E, se da un’analisi attualizzata del 2018 per caso non serve, costa di più bloccarla che proseguirla? Questo è il ragionamento che varrà su tutto, Tav, Tap, Pedemontana, Terzo Valico. Questo c’è scritto e questo faremo. C’è l’analisi costi-benefici, non è che faccio pagare agli italiani miliardi”. Il ministro dell’interno tende a precisare che se vi saranno, come capitato in passato, dimostrazioni facinorose atte a bloccare il proseguimento dei lavori, non si guarderà in faccia nessuno: “La polizia continuerà ad arrestare chi lancia sassi contro i lavoratori”. Viene messo nero su bianco una diversa prospettiva per la giunta penta stellata, che sta attuando una nuova iniziativa per bloccare i progetti ad’alta velocità, come quello riguardante la tratta Torino-Lione. Un vaglio che comprometterebbe gli investimenti, come viene evidenziato dal capo dei dem Maurizio Martina: “Due miliardi di euro di penali, il blocco di finanziamenti europei, 4 mila posti di lavoro a rischio. La follia del governo di bloccare la Torino-Lione la pagherà un Paese intero”. Sull’argomenti si espresso il precedente ministro dei trasporti del governo Gentiloni, Delrio : “Non gioisco per le divisioni del governo sulla Tav, sono invece molto preoccupato perchè oltre 5 miliardi di euro di investimenti rischiano di essere messi in discussione per calcoli elettorali”. Cinque Stelle e il Caroccio non stanno solo discutendo sulla Tav: i compagni di partito di Salvini stanno esprimendo più di una perplessità sul decreto Dignità, uno dei cavalli di battaglia del ministro del lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio . Le critiche maggiori provengono dalle aziende venete, che dichiarano di scendere il campo contro il nuovo provvedimento. In difesa delle industrie della sua regione, si è pronunciato Luca Zaia, per cui la proposta di legge che è stata presentata “deve essere modificata” o se no “rischia di avere un impatto pesante”. Ma Salvini cerca di tranquillizzare gli animi focosi che si sono accesi al Nord del Paese, soprattutto per quanto concerne l’occupazione: “Qualunque decreto all’esame del Parlamento può migliorare, deve migliorare, può essere arricchito, può essere completato. La reintroduzione dei voucher – rivendica il vicepremier – è uno degli esempi su cui abbiamo lavorato e stiamo lavorando. Così come bisogna ridurre al minimo la litigiosità”.