Home ATTUALITÀ Progetto Sol Indiges. Arte pubblica a Pomezia tra mito e futuro

    Progetto Sol Indiges. Arte pubblica a Pomezia tra mito e futuro

    Pomezia, 29 marzo 2021, è da oggi visibile il grande murale realizzato dall’artista Agostino Iacurci, L’antiporta, sulle pareti esterne della Biblioteca comunale Ugo Tognazzi

    Raffaele Panico

    Sol Indiges è il progetto voluto dal Comune di Pomezia, in collaborazione con la Fondazione Pastificio Cerere a cura di Marcello Smarrelli. L’obiettivo del progetto è incrementare il patrimonio culturale della città attraverso un programma di interventi di Urban Art, nell’intento di riannodare il filo della storia contemporanea di Pomezia con il mito delle origini. Questo è il contributo della città alle celebrazioni nazionali per il Settecentesimo anniversario della avvenuta morte di Dante, il 14 settembre 1321, dopo un viaggio come ambasciatore tra Ravenna e Venezia; attraverso le valli di Comacchio, infestate dalle zanzare è morto, assai probabilmente, il Padre della lingua italiana e di fatto della Storia culturale degli italiani, per malaria, come confermano le febbri che lo colpirono. Dante Alighieri pertanto a Pomezia è celebrato tanto per il ruolo centrale tra il mondo antico dal mito di Enea che sbarcava nel lido pometino, quanto per il ruolo fondamentale del poeta latino Virgilio; entrambi hanno avuto significato mistico, esoterico e corpus storico-letterario tra mondo antico, latino-romano e italiano attraverso i cento canti complessivi dell’opera della Divina Commedia. Il progetto è inserito nel contesto di una visione politica ampia e articolata che caratterizza le scelte dell’attuale Amministrazione, volte a favorire i processi creativi indirizzati alla formazione e alla rigenerazione urbana, con la partecipazione attiva dei cittadini e dei giovani, in spazi urbani quali biblioteca e le scuole.Le eccellenze di un territorio, le produzioni della cultura per la fruizione e la formazione-informazione dei cittadini, trattandosi di cultura profonda e del bene storico, archeologico e paesistico e la proiezione nel futuro innovativo sono così presentate e significate.

    La vice Sindaco Simona Morcellini:Abbiamo sempre considerato la cultura il tassello fondamentale per la costruzione di una comunità e la bellezza la luce evolutiva che ne guida il percorso. Il progetto Sol Indiges è veicolo di un messaggio unico e identitario, capace di illuminare gli spazi cittadini e riannodare i fili che collegano il mito al futuro, con i più giovani a fare da testimoni”.

    Il Sindaco Adriano Zuccalà aggiunge: “Abbiamo l’obiettivo ambizioso di rivoluzionare il volto di Pomezia portandolo ad identificarsi con quelli che oggi sono i tratti distintivi della nostra Città: storia, futuro, giovani, tecnologia, innovazione, sostenibilità. Pomezia è uno dei laboratori più innovativi d’Italia capace di mettere a sistema le aziende, il turismo e la vita in tutte le sue meravigliose declinazioni. Le opere che saranno realizzate restituiranno un panorama cittadino rivitalizzato e vivace, con l’impronta indelebile dell’arte di strada condivisa con gli studenti del territorio”.

    Sol Indiges è il nome del santuario dedicato al dio Sole progenitore di tutte le cose, sorto nel luogo dello sbarco di Enea alla foce del Numico nelle campagne limitrofe all’attuale Pomezia – dove sorgerà Lavinium – e l’epiteto con cui i romani indicavano il loro eroe fondatore.

    Emblema della pietas per Virgilio, metro di comparazione e confronto per Dante, Enea – che antepone al proprio destino individuale quello del bene comune – torna ad essere un esempio civico e modello d’ispirazione per le nuove generazioni. Cogliere lo spirito del racconto mitologico e reinterpretarlo in chiave contemporanea facendolo rivivere nel presente attraverso l’arte, contribuisce in modo determinante a proiettarlo verso il futuro.

    Il compito è stato affidato ad Agostino Iacurci e ivan – Ivan Tresoldi, artisti internazionalmente noti per le loro opere monumentali nello spazio pubblico e le relazioni che riescono a creare all’interno delle comunità che li ospitano.

    Sol Indiges. Arte pubblica a Pomezia tra mito e futuro – afferma il curatore Marcello Smarrellipropone una visione inedita della città, recuperando la potenza comunicativa della pittura murale intesa come manifesto, intervenendo sui luoghi che da sempre contribuiscono ad arginare la desertificazione culturale, quali la scuola e la biblioteca, stimolando la curiosità e il pensiero critico, per generare nuove idee”.

    Sol Indiges si articola in due fasi: protagonista del primo appuntamento a partire da oggi, lunedì 29 marzo è Agostino Iacurci, nato a Foggia 1986, vive e lavora a Berlino, che è intervenuto sulle pareti esterne della biblioteca comunale con un ciclo pittorico ideato in relazione allo spazio e alla sua funzione, mentre dal 15 ottobre verrà presentato il lavoro di ivan, nato a Milano 1981 e dove vive e lavora, che porterà l’arte e la poesia di strada nelle due scuole della città coinvolte, con Chiamata alle arti – Fare scuola che prevede la realizzazione di azioni collettive e partecipate per dare vita ad una serie di opere d’arte e a una performance che coinvolgeranno tutti gli studenti.

    L’antiporta è il titolo del grande murale, di 1.000 mq circa, che Agostino Iacurci ha realizzato seguendo le linee dettate dall’architettura della Biblioteca Comunale Ugo Tognazzi, proponendo un’inedita lettura dell’edificio e un nuovo ruolo nel percorso narrativo della città.

    L’artista si è ispirato al libro VI dell’Eneide in cui si narra l’incontro con la Sibilla Cumana, la veggente che predice ad Enea lo sbarco sul litorale laziale. Il suo antro viene descritto da Virgilio come una caverna con cento porte che si spalancano automaticamente all’unisono nel momento del responso. Le soglie che conducono nell’oltretomba, la misteriosa porta in tufo dell’Heroon di Enea conservata al Museo Archeologico Lavinium, le porte varcate da Virgilio e Dante nella Divina Commedia, sono altrettanti riferimenti derivanti dal confronto con i classici e amplificano la funzione simbolica della biblioteca, che diventa tempio del sapere, oracolo laico della città, luogo privilegiato in cui ottenere risposte alle proprie domande.

    Allo spettatore vengono offerte molteplici possibilità d’interpretazione delle immagini caleidoscopiche che si susseguono sulle facciate, una visione in cui reale e immaginario si fondono, creando un cortocircuito temporale tra la pittura murale di epoca romana, evidente nella scelta dei codici espressivi e la pratica del muralismo contemporaneo.

    Venerdì 9 aprile 2021, dalle ore 11.00 alle ore 16.00 è previsto l’opening day del progetto con la presentazione ufficiale dell’opera di Agostino Iacurci, a cui prenderanno parte il sindaco Adriano Zuccalà, la vicesindaco Simona Morcellini, il presidente della Fondazione Pastificio Cerere Flavio Misciattelli, il direttore artistico Marcello Smarrelli e l’artista stesso. Il programma si svolgerà nel rispetto delle norme di sicurezza stabilite dalla normativa vigente per l’emergenza epidemiologica da Covid-19.

    UFFICIO STAMPA COMUNE DI POMEZIA
    Teresa Di Martino, Daria Contrada

    UFFICIO STAMPA PROGETTO

    Maria Bonmassar

    INFORMAZIONI

    Progetto: Sol Indiges. Arte pubblica a Pomezia tra mito e futuro: Agostino Iacurci e ivan

    Curatore: Marcello Smarrelli

    Luoghi: Biblioteca comunale Ugo Tognazzi (Largo Catone, Pomezia)

    Scuola secondaria di primo grado Orazio (via Fratelli Bandiera 27, Pomezia)

    Scuola secondaria di primo grado Publio Virgilio Marone (via della Tecnica 3, Pomezia)

    Enti promotori: Comune di Pomezia in collaborazione con la Fondazione Pastificio Cerere

    Partner: Scuola secondaria di primo grado Orazio e Scuola secondaria di primo grado Publio Virgilio Marone

    In collaborazione con: Museo Archeologico Lavinium e Biblioteca Comunale Ugo Tognazzi

    Media Partner: Atpdiary, Exibart