Il procuratore generale di Firenze Marcello Viola, difeso dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha invitato il Csm a riattivare, in esecuzione alle pronunce del giudice amministrativo, “il procedimento volto alla nomina del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma procedendo, previo il necessario concerto ministeriale, a sottoporre al plenum le proposte originariamente formulate dalla V Commissione in data 23.05.2019”.
“Infatti, per effetto delle pronunce del giudice amministrativo, è stato annullato il ‘Provvedimento con il quale, nella seduta del 19.09.19, la Quinta Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, ha disposto la revoca della proposta originariamente formulata a favore dell’odierno ricorrente’ – spiegano i legali – E conseguentemente sono stati annullati tutti gli atti successivi che hanno poi portato alla nomina del dottor Prestipino Giarritta quale Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma. Per effetto delle suddette sentenze, il procedimento non potrà che essere riattivato a partire dall’ultimo atto legittimo (Consiglio di Stato sez. IV, n. 1216/2014) ossia le proposte formulata dalla V Commissione del Csm nella seduta del 23.05.2019”.
“Peraltro, il Consiglio di Stato, nelle sentenza relative alla vicenda del dottor Viola, ha chiarito che la ‘legittimità e correttezza (nonché opportunità)’ della ‘scelta comparativa’ ed effettuata dalla V Commissione nella seduta del 23.05.19 non è stato ‘oggetto di confutazione’. Sussistono, peraltro, evidenti ragioni di celerità tali da imporre una rapida riattivazione del procedimento; Infatti, a seguito delle suddette sentenze del Tar Lazio e del Consiglio di Stato, è stata definitivamente annullata la nomina del dottor Prestipino Giarritta quale Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma (c.d. effetto demolitorio)”, spiegano gli avvocati Rubino e Impiduglia.
“Al riguardo la giurisprudenza ha affermato che le sentenze di annullamento del giudice amministrativo sono autoesecutive, producono cioè l’effetto immediato della cessazione dell’incarico annullato, senza bisogno della mediazione di ulteriori atti del Csm (Cons. St., IV, 26.8.2014 n. 4293); Dunque, oggi, per effetto delle suddette sentenze del Giudice Amministrativo, l’importantissimo Ufficio direttivo di Procuratore presso il Tribunale di Roma risulta privo del suo titolare – proseguono i due legali – L’esigenza di concludere celermente il procedimento volto alla nomina del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma è legata anche alla necessità di garantire, in sede di esame delle procedure di conferimento degli incarichi direttivi, l’ordine cronologico”.
“Un differimento del procedimento in questione, peraltro, non potrebbe essere giustificato dall’esigenza di attendere l’esito degli appelli proposti, innanzi al Consiglio di Stato dal Csm e dal dottor Prestipino Giarritta sulla sentenza n. 1866/21, resa dal Tar Lazio sul ricorso proposto dal dottor Francesco Lo Voi, appelli fissati per l’udienza di merito dell’8 luglio 2021. Tali appelli, infatti, sono ormai divenuti improcedibili per carenza di interesse giacché volti ad affermare la legittimità di provvedimenti relativi alla nomina del dottor Prestipino Giarritta ormai definitivamente annullati per effetto delle sentenze del Consiglio di Stato nn. 3712/21 e 3713/21”, sottolineano.
“In ogni caso, l’esito dei suddetti appelli proposti dal Csm e dal dottor Prestipino Giarritta non potrebbe incidere sull’annullamento del provvedimento (datato 19.09.19) con il quale la Quinta Commissione ha revocato le proposte originariamente formulate nella seduta del 23.05.19, provvedimento che non costituisce oggetto dei giudizi relativi al dott. Lo Voi, né sull’obbligo del Csm di riattivare la procedura” concludono i difensori di Viola.
“Al riguardo la giurisprudenza ha affermato che le sentenze di annullamento del giudice amministrativo sono autoesecutive, producono cioè l’effetto immediato della cessazione dell’incarico annullato, senza bisogno della mediazione di ulteriori atti del Csm (Cons. St., IV, 26.8.2014 n. 4293); Dunque, oggi, per effetto delle suddette sentenze del Giudice Amministrativo, l’importantissimo Ufficio direttivo di Procuratore presso il Tribunale di Roma risulta privo del suo titolare – proseguono i due legali – L’esigenza di concludere celermente il procedimento volto alla nomina del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma è legata anche alla necessità di garantire, in sede di esame delle procedure di conferimento degli incarichi direttivi, l’ordine cronologico”.
“Un differimento del procedimento in questione, peraltro, non potrebbe essere giustificato dall’esigenza di attendere l’esito degli appelli proposti, innanzi al Consiglio di Stato dal Csm e dal dottor Prestipino Giarritta sulla sentenza n. 1866/21, resa dal Tar Lazio sul ricorso proposto dal dottor Francesco Lo Voi, appelli fissati per l’udienza di merito dell’8 luglio 2021. Tali appelli, infatti, sono ormai divenuti improcedibili per carenza di interesse giacchè volti ad affermare la legittimità di provvedimenti relativi alla nomina del dottor Prestipino Giarritta ormai definitivamente annullati per effetto delle sentenze del Consiglio di Stato nn. 3712/21 e 3713/21”, sottolineano.
“In ogni caso, l’esito dei suddetti appelli proposti dal Csm e dal dottor Prestipino Giarritta non potrebbe incidere sull’annullamento del provvedimento (datato 19.09.19) con il quale la Quinta Commissione ha revocato le proposte originariamente formulate nella seduta del 23.05.19, provvedimento che non costituisce oggetto dei giudizi relativi al dott. Lo Voi, né sull’obbligo del Csm di riattivare la procedura” concludono i difensori di Viola.