(Adnkronos) – “Crediamo che non vi sia occasione migliore della giornata del lavoro per affrontare i temi, sempre più stringenti, della sicurezza; soprattutto in un periodo storico caratterizzato da profondi cambiamenti nel contesto delle lavorazioni e dei cicli produttivi oltre che delle dinamiche sociali”. Così Michele de Nuntiis, responsabile Sicurezza nei luoghi di lavoro di Confsal e membro della commissione consultiva permanente per la Salute e la Sicurezza sul lavoro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, alla vigilia del Primo Maggio che vedrà la Confederazione generale sindacati autonomi lavoratori in piazza a Napoli.
“La sicurezza degli ambienti di lavoro, costantemente richiamata in contesti giuridici e dell’informazione, se da un lato compie relativi progressi nell’ambito della prevenzione delle tradizionali malattie professionali, dall’altro vede permanere, purtroppo, condizioni di pericolo riguardo agli infortuni gravi o mortali”, osserva De Nuntiis che aggiunge: “Basti pensare ai casi, decisamente troppo frequenti, in cui si è osservato il verificarsi di infortuni mortali dovuti a precipitazione, schiacciamento, folgorazione o nell’ambito dell’utilizzo di macchinari. Circostanze queste che ci riportano indietro di decenni rispetto agli eventi di pericolo in taluni settori lavorativi, vieppiù che si realizzano in contesti di apparente modernità e ‘tutelati’ da un sistema sanzionatorio tra i più severi”.
“Occorre implementare ogni possibile forma di attenzione alla formazione e al rispetto delle regole da parte degli attori della sicurezza – spiega – dai datori di lavoro ai medici competenti, dai rappresentanti dei lavoratori ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, ai lavoratori stessi, agli organi di vigilanza; in un’ottica di reciproca e fattiva collaborazione e non, come spesso accade, di contrapposizione”. Pertanto, conclude De Nuntiis “il tema della sicurezza dei luoghi di lavoro risulta fin troppo attuale e pervasivo, avuto riguardo dei frequenti eventi drammatici che si verificano in ambito lavorativo, attestando un’impellente necessità di attenzione collettiva e di correttivi istituzionali e concettuali”.