Ieri sera si è tenuto a Las Vegas, in Nevada, il nono dibattito tra i candidati del partito democratico in corsa per le elezioni presidenziali di novembre 2020.
I sei candidati, Bernie Sanders, Joe Biden, Michael Bloomberg, Elizabeth Warren, Pete Buttigieg e Amy Klobuchar (in ordine di popolarità) hanno messo da parte la cordialità che aveva caratterizzato i dibattiti precedenti e dato vita a un’aspra e conflittuale discussione.
Per più di un’ora e mezza i candidati se le sono date (a parole!) di santa ragione, con l’obiettivo di screditare gli avversari ed emergere nei sondaggi che, escluso Sanders, non sono confortanti.
Il più attaccato è stato Michael Bloomberg, ex sindaco di New York e imprenditore di successo, a Las Vegas nella sua prima apparizione in queste primarie. Bloomberg infatti ha adottato una strategia non convenzionale: ha deciso di non partecipare alle primarie dei primi quattro Stati (Iowa, New Hampshire, Nevada e South Carolina) per puntare tutto sul Super Tuesday del 3 marzo. Dove per tutto si intendono le illimitate risorse finanziare per la sua campagna. Secondo la rivista Forbes infatti è stato, nel 2019, l’ottavo uomo più ricco del mondo con un patrimonio di 52,4 miliardi di dollari.
Bloomberg, apparso arrugginito e poco reattivo, è stato criticato dalla Warren, da Biden e Sanders di voler comprare le elezioni, di essere maschilista e di aver discriminato le minoranze quando era sindaco di New York.
Le accuse più taglienti sono arrivate dalla Warren, in lotta in queste elezioni per la sopravvivenza: “Voglio parlare della persona contro cui corriamo: un miliardario che chiama le donne enormi ciccione e lesbiche con la faccia da cavallo. E non parlo di Donald Trump”.
La senatrice del Massachusetts si è dimostrata la più attiva sul palco, una bomba ad orologeria pronta ed esplodere contro tutti. Un’energia che dopo il dibattito le ha fatto incassare più di due milioni di dollari per la sua campagna. La strategia della distensione non aveva portato i frutti desiderati, lo confermano i risultati deludenti in Iowa e New Hampshire. Welcome back, Elizabeth.
Sanders esce pulito da Las Vegas. Non è stata la sua apparizione migliore, ma, stando ai sondaggi, non ha bruciato il distacco che vantava sugli altri. Ha criticato Bloomberg per lo “stop and frisk”, ferma e perquisisci, una pratica discriminatoria per le minoranze, adottata mentre era sindaco di New York. Lo stesso Bloomberg è stato l’unico a far vacillare il compagno Bernie, ricordandogli di essere un socialista con tre case, ormai milionario.
Dibattito fratricida tra i due outsider del partito, Klobuchar e Buttigieg. Spinti dai sorprendenti risultati in Iowa e New Hampshire e dagli insuccessi di Biden, i due candidanti hanno cercato di diventare il front runner moderato di queste primarie. Alla fine di diversi (e simpatici) siparietti, i due non si sono stretti la mano.
La parola adesso passa agli elettori del Nevada.
Mario Bonito